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Saluzzo (CN), 5 aprile 2023 – Grande adesione al “flash mob” che è stato organizzato lo scorso 1° aprile per richiamare l’attenzione sulla mancanza del servizio ferroviario, indispensabile alla mobilità locale. Cittadini, amministratori, famiglie e associazioni locali per una manifestazione senza colore politico, ma per richiedere il ripristino dei collegamenti che erano stati sospesi dalla Regione Piemonte con la Pandemia Covid-19 e non sono stati mai più ripristinati. Biglietti esauriti per la tratta Cuneo – Saluzzo – Savigliano, “il treno che non c’è”: cosi recitavano i 500 fac-simile stampati per l’evento, ben al di sotto delle previsione poiché sulla piazza si sono ritrovati circa 700 aspiranti viaggiatori, quasi tutti con valigia o trolley, che si sono dati appuntamento davanti alla stazione ferroviaria di Saluzzo. Una Piazza Vittorio Veneto affollatissima per una richiesta sentita da tutto il territorio: “Rivogliamo il treno”, che si espressa con grande partecipazione e colore. “E non è uno scherzo”, citavano le fascette adesive attaccate alle valigie.
Presente anche il Co.M.I.S (Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile) con il presidente e vicepresidente, da sempre in prima linea per la riattivazione delle ferrovie sospese in Piemonte e lo sviluppo di una mobilità pubblica sostenibile basata sul vettore ferroviario.
L’auspicato arrivo del fischio del treno si è condensato simbolicamente nell’”Inno alla gioia” melodia tratta dalla Nona Sinfonia di Beethoven, adottata dal Consiglio d’Europa, simbolo di unità, eseguito da giovani musicisti della scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Il “flash mob” nasce dall’idea di 4 amici, postata dal gruppo Facebook “Saluzzo, solo foto”, rilanciata attraverso social e associazioni.per richiamare l’attenzione sulla sospensione del servizio ferroviario ed esprimere con un momento di “cittadinanza attiva” “l’esigenza non più procrastinabile del collegamento ferroviario”, la cui mancanza penalizza il territorio con l’isolamento e penalizza i pendolari. A cura di M. Cerutti

 

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