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Pietrarsa (NA), 17 febbraio 2025 – Nelle sere del 14, 15 e 16 febbraio il Museo Nazionale Ferroviario Nazionale di Pietrarsa ha organizzato un evento denominato “Prossima Fermata, Amore”, un’esperienza immersiva che combina una cena esclusiva con uno spettacolo teatrale interattivo, il tutto in un’atmosfera d’altri tempi. L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro di pubblico registrando il tutto esaurito in tutte e tre le serate nelle quali gli ospiti hanno potuto accomodarsi all’interno della carrozza-ristorante “Vesuvio”, situata nei giardini botanici del Museo, per una cena a bordo della stessa e partecipando ad una performance teatrale avente come soggetto una storia d’amore ambientata nel mondo dei treni e delle stazioni.
Per la carrozza-ristorante “Vesuvio” si è trattato del primo utilizzo ufficiale, dopo la conclusione dei lavori di recupero ed allestimento, quale nuova attrazione museale.
Il progetto è nato con l’obiettivo di riprodurre una carrozza-ristorante tipica degli anni ’20 e la vettura “Vesuvio” ne è la reinterpretazione storica in perfetto stile Fondazione FS inserita nella prestigiosa collezione del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
Il progetto è partito dall’individuazione di due esemplari di carrozze bar-ristorante, la CRz 401 e CRz 402, note in passato come i “ristoranti popolari” di terza classe. Le due carrozze, costruite a partire dal 1938 dalle Officine Reggiane per conto dell’Opera Nazionale Dopolavoro sulla base di vetture in fase di costruzione della serie Cz 32.000, erano state progettate per svolgere servizi di ristoro per i treni dopolavoristici utilizzati sulle lunghe distanze. Il loro primo impiego avvenne nel luglio del 1939 col treno organizzato sulla tratta Roma – Bologna – Vienna – Budapest.
Per realizzare la carrozza- ristorante “Vesuvio”, essendo andate distrutte le originarie vetture CRz 401 e 402, Fondazione FS ha utilizzato la vettura di seconda classe Bz 20.236 costruita nel 1929 e caratterizzata dalla presenza di otto scompartimenti da otto posti e dai classici finestrini a bifora. Questa carrozza, nel 1956, fu trasformata in carrozza di prima classe con sei posti negli otto scompartimenti. La vettura, negli anni ’80 del secolo scorso, distolta dal servizio passeggeri, fu poi trasformata in carrozza alloggio e dormitorio per le squadre operai della manutenzione con l’eliminazione degli scompartimenti e la creazione, al loro posto, di una piccola cucina, di un locale docce e di due ampi ambienti quali refettorio e dormitorio. La vettura era giunta dieci anni fa, il 15 febbraio 2015, al Museo di Pietrarsa da Taranto, dove era stata preservata dall’ATSP Associazione Treno Storico Pugliese .
La carrozza- ristorante “Vesuvio” è il risultato di un accurato processo di revamping, con grande attenzione alla progettazione degli spazi e al recupero dei materiali originali: le sedie riprodotte fedelmente negli intarsi, i tavolini illuminati dalle elegantissime abat-jour che conferiscono un’atmosfera ancora più accogliente alla sala da pranzo, le tende in tessuto pregiato. Fiore all’occhiello del progetto è il bancone-bar semicircolare posizionato a vista della sala pranzo, con le sue panche imbottite e i tavolini riprodotti fedelmente agli originali.
La vettura incarna non solo l’esempio di una meravigliosa azione di recupero e di valorizzazione di un pregiato rotabile storico, ma anche la valorizzazione di uno spazio elegante e innovativo che può essere utilizzato come area ristoro all’interno degli spazi museali. Nei prossimi mesi è previsto il completamento dei lavori di trasformazione di una vettura “Centoporte”, già ubicata nel piazzale esterno del museo in adiacenza alla “Vesuvio”, quale ambiente cucina-cambusa a servizio della stessa ottimizzando così la gestione della ristorazione a bordo. A cura di Antonio Bertagnin

 

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