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Abano Terme, 31 gennaio 2024 – È stata inaugurata lo scorso 27 gennaio la nuova sede della Duegi Editrice, nella stazione ferroviaria di Abano Terme. Sono infatti conclusi i lavori -ad opera di RFI e Fondazione FS- anche del piano terra dopo che a marzo 2022 la redazione si è trasferita dalla sede di Ponte San Nicolò, al primo piano della stazione.

La mattina, dopo l’accoglienza delle autorità e del pubblico sul piazzale esterno, alle ore 10.15 è avvenuto il taglio del nastro.
Il nostro direttore responsabile, Pietro Fattori, ha moderato gli interventi che hanno visto la presenza di mons. Liberio professor Andreatta Presidente di Fondazione FS, Federico Barbierato sindaco di Abano Terme, Pier Paolo Olla Direttore Operativo Stazioni RFI, Roberto Ciambetti Presidente del Consiglio della Regione Veneto, ed Elisa De Berti, Vicepresidente della Regione del Veneto con deleghe ai lavori pubblici, infrastrutture trasporti e affari legali. Nelle parole della dr.ssa De Berti, il comune pensiero delle molte persone presenti: “quando sono entrata sono rimasta a bocca aperta perché non pensavo di trovare una situazione così straordinaria; questa non è una semplice riqualificazione, qui è stato tutto rigenerato, avete dato corpo e anima a questo luogo che era abbandonato”.
E la motivazione di questo intervento è venuta subito dopo dall’ing. Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS: “Io avevo otto anni ed ero affamato di treni, appassionato, tutta la mia vita la vedevo come macchinista: nel mio paese non esisteva Internet e vi era una sola edicola a Bergamo; io sono della provincia, prendevo l’autocorriera, mettevo da parte 7.500 Lire, acquistavo la rivista, riprendevo l’autocorriera e la divoravo… Mai avrei pensato di diventare Direttore Generale della Fondazione e di rilevare la casa editrice; io ricordavo questa stazione quando venivo qui ad Abano con la famiglia a usufruire delle terme, una stazione che nessuno usava più, me la ricordo con i gelsomini e me la ricordo da solo: avevo, vent’anni dopo, tuttoTRENO sotto il braccio. Poi Gianfranco Berto venne a trovarmi qui in un albergo e mi chiese “ma domani, nell’immaterialità dei social, come faremo a dire ai ragazzi “appassionatevi ancora di treni? Come faremo a portare avanti quel fascino che prima toccavamo con le locomotive, le carrozze e i vagoni letto, e oggi un po’ meno perché i treni sono tutti uguali, moderni, bellissimi, ma tutti uguali, senza quel tamtam che faceva innamorare noi giovani?
Perché tanta bellezza qui ad Abano? Perché il bambino di oggi, che come me è appassionato di treni, è il pendolare consapevole di domani che quando il treno si ferma in linea non spacca il sedile, ma comprende la dinamica di una macchina fragilissima e tuttavia potente qual è quella delle Ferrovie dello Stato, orgoglio di un Paese che proprio nelle Ferrovie ha un sistema industriale autenticamente italiano grazie alle capacità di Rete Ferroviaria Italiana. Qui vogliamo ricreare un centro di cultura ferroviaria. Le storie belle esistono e si possono vivere in treno”
Grande momento di emozione nello svelare il dipinto dedicato a Gianfranco Berto al Catajo, l’iconica galleria della Padova–Bologna con una E 326, prima locomotiva che sperimentò l’Alta Velocità.
Dopo un light lunch per tutti i presenti, è stato possibile visitare i locali della redazione al primo piano; alle ore 15.00 è seguita la presentazione del libro “Ferrovie Italiane nel Corno d’Africa” con l’autore Aldo Riccardi.
Per noi della redazione è stata una giornata molto toccante ed emotivamente travolgente: abbiamo sentito l’affetto e la vicinanza dei tantissimi collaboratori e amici alzatisi all’alba per essere presenti o addirittura giunti il giorno prima da tutta Italia; abbiamo versato qualche lacrima durante la proiezione di un breve filmato che ha ripercorso la storia della Duegi con Gianfranco; ci siamo emozionati nel rivedere quella E 326 al Catajo, luogo del cuore di Gianfranco, dipinto con la sua macchina fotografica al collo.
Ci siamo commossi quando abbiamo consegnato una targa di riconoscimento ad Angelo Nascimbene, amico e colonna portante di tuttoTRENO che abbiamo ringraziato con queste parole “Ad Angelo Nascimbene, per esserci sempre, per il tuo incondizionato sostegno, onorati della tua amicizia, con stima e affetto. Noi della Duegi”.
Un grande pensiero ci conforta; siamo certi di portare avanti la volontà di Gianfranco.
E lo facciamo supportati da colleghi competenti, preparati e sempre disponibili, ai quali vogliamo rivolgere un grazie di cuore.
Grazie a Fondazione FS, e in particolare alla volontà del nostro direttore editoriale ing. Luigi Cantamessa, continueremo a scrivere di treni e a documentare la storia della nostra grande e comune passione per le ferrovie. A cura della Redazione
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Video dell’inaugurazione

Presentazione del libro “Ferrovie italiane nel Corno d’Africa” di Aldo Riccardi