Roma, 4 novembre 2021 – È giunto a Roma Termini il 2 novembre il treno speciale allestito dalla Fondazione FS per celebrare il centenario della traslazione del Milite Ignoto, cerimonia che ha anticipato la festa delle Forze Armate ed i festeggiamenti all’Altare della Patria del 4 novembre.
L’evento ha avuto un alto sapore rievocativo grazie alla realizzazione di un Treno della Memoria dal sapore antico che ha ripercorso le tappe originarie del suo precedessore: il convoglio è partito il 29 ottobre dalla stazione di Cervignano-Aquileia dove ha raggiunto Roma dopo essere stato ricevuto nelle stazioni di Udine, Treviso, Venezia S. Lucia, Bologna Centrale, Firenze S.M.N. – via Porrettana – ed Arezzo.
Esattamente come cento anni fa lo speciale treno è stato salutato dalle rappresentanze locali presenti e dai numerosi italiani anche nelle stazioni di transito e durante le ore notturne.
A Roma il treno, giunto dopo le 11.00, è stato accolto dall’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, e dai Ministri della Difesa, Lorenzo Guerini, per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, e della Cultura, Dario Franceschini.
Tutti i rappresentanti hanno voluto sottolineare l’importanza connettiva che le giovani Ferrovie dello Stato assunsero per il Paese nel 1921 realizzando nei confronti delle persone quel senso di unione proprio attraverso la celebrazione del Milite Ignoto. Come ha ricordato l’Ing. Cantamessa e raccontato dal Corriere della Sera dell’epoca in quel celebre viaggio “Il treno lasciava una scia di profumi, i 17 vagoni erano carichi di cento e cento corone offerte dai comuni e dai sodalizi. Aeroplani militari fendevano l’aria annunziando alle popolazioni, in attesa da ore, l’arrivo del convoglio. Dove il treno passava rapido, gruppi fermi ai passaggi a livello salutavano agitando i fazzoletti. Pareva che salutassero un essere caro tanto atteso»A livello logistico le FS dell’epoca affrontarono la celebrazione assegnando due locomotive 740 che fino a Bologna si occuparono della trazione dei vagoni merci e delle carrozze passeggeri e scegliendo i macchinisti tra il personale decorato in guerra. Successivamente per affrontare le pendenze del percorso appenninico il treno dovette essere spezzato in due distinti convogli, uno per il feretro e l’altro per i fiori, essendo stato riempito nel percorso delle numerose corone offerte dai vari comuni e sodalizi. Le foto e il filmati dell’epoca mostrano il treno entrare lentamente nelle stazioni fendendo il pubblico in ginocchio e rispettando le disposizioni del Governo che prescrivevano di osservare il silenzio salvo l’esecuzione del Canto del Piave da parte delle bande militari.
Solo parzialmente diversa la composizione del centenario che, a differenza delle precedenti rievocazioni con materiale moderno (doppia di E 444 007 ed E 656 con carrozze MDVE in livrea tricolore nel 2011, vedi news TT 258), ha assegnato alla Fondazione FS un non facile compito: quello di ricreare in parte lo spirito del treno originario con la ricostruzione del carro feretro il cui originale fu oggetto di dismissione da parte del Ministero della Guerra.
La composizione è stata così attrezzata:
- Locomotiva titolare a vapore Gr. 740 409, o 640 003
- Bagagliaio per trasporto materiale allestimento tipo 1926
- Carro “K12” per trasporto feretro allestito su pianale Kgps.
- Due vetture tipo 1928R “Centoporte”- Bagagliaio per mostra “Centoporte” a Salone
- Bagagliaio per mostra “Carnera”
- Vettura 1ª Classe 1921 serie 10.000
- Vettura “Grillo” salone conferenza
- Carro H chiuso a due assi con mantici tipo Hcrs-uvy
- Vettura Cuccetta 1959 per scorta militari
- Locomotiva Diesel D 345
Al fine di permettere l’allestimento del treno le carrozze di Fondazione sono state trasferite da Milano a Castelmaggiore, sede del Reggimento Genio Ferrovieri, al traino della 646 158 mentre la E. 656 023 unitamente alla D 345 1055 hanno manovrato il convoglio e sono state utilizzate a supporto del treno.
Il carro “K12” è stato allestito riproducendo l’originale vagone con affusto di cannone, lampade votive e la scritta dantesca “L’ombra sua torna ch’era dipartita” ed rimarrà di proprietà del Ministero della Difesa.
La locomotiva a vapore utilizzata a Cervignano è stata la 740 409 mentre a Roma, tra il parco Prenestino e Termini, la macchina titolare è stata la 640 003, giunta da Siena con la D 445 1034 e coadiuvata in spinta dalla D 345 1055.
Si è trattato di uno sforzo non comune per il personale delle Ferrovie dello Stato che unitamente all’Esercito è pienamente riuscito a rievocare l’impegno celebrativo di 100 anni fa celebrando in tutto il Paese lo storico evento.
Ancora una volta, come testimoniato dalle autorità presenti, la Fondazione FS racconta, attraverso l’esercizio del materiale storico, un importante tassello della Storia italiana nel quale le ferrovie continuano a rivestire un importante ruolo connettivo per le future generazioni. A cura di Luigi D’Ottavi
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