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Villa San Giovanni, 18 dicembre 2020 – Ieri 17 dicembre, dallo scalo di Villa San Giovanni, ha intrapreso per quello che sembra essere il suo ultimo viaggio un altro emblema storico e importante per l’evoluzione ferroviaria italiana, soprattutto nel campo della sperimentazione dei materiali costruttivi, ovvero l’unico esemplare di vettura tipo MDVE con cassa realizzata in acciaio INOX (classificata 50 83 11-78 299-1 I-FS nA, poi, con modifica AC, diventata 50 83 11-87 299-0 I-TI nA): la destinazione del viaggio è l’ormai noto centro di demolizione di San Giuseppe di Cairo, luogo dalla triste nomea per i cultori della storia delle ferrovie.
Prototipo singolare, derivante da una sperimentazione Breda legata al CNR destinata a produrre veicoli ferroviari di differente tipologia ma con particolare leggerezza data appunto dall’utilizzo di un metallo resistente ed inattaccabile dall’usura quale l’acciaio INOX. Fece capolino sui binari nel 1986 e caratteristica fu la livrea dedicata in toni rosso, grigio scuro e ed un secondo grigio tendente al nero con i loghi dedicati al Consiglio Nazionale delle Ricerche e le nervature di irrobustimento sulle fiancate laterali sotto la fila dei finestrini. Ripellicolata in livrea XMPR nel 2000, ha circolato in composizione ai treni regionali toscani per poi concludere la sua vita sui binari dello stretto di Messina, come carrozza scudo durante i traghettamenti dei treni dalla penisola alla Sicilia e viceversa. Da diversi anni era stata dismessa ed accantonata nello scalo di Villa San Giovanni in attesa del destino, segnato dalla sua movimentazione proprio in queste ore. Ma anche per questa vettura ci sarà una seconda vita come già accaduto ad altri due rotabili INOX ora nel parco di Fondazione FS ovvero il Bagagliaio Duz 93000 e l’automotrice FIAT ALn 668 1207? Ancora solo qualche giorno affinchè l’intervento di Trenitalia, proprietaria della carrozza, e Fondazione FS la possa salvaguardare dalla fiamma ossidrica. A cura di Luca Cesana

 

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