AMoDo e Fondazione FS per le ferrovie piemontesi

Torino, 13 maggio 2023 – In Italia nel 2023 ci sono 1.200 chilometri di linee ferroviarie sospese all’esercizio, che avrebbero le potenzialità per essere riaperte al traffico passeggeri. Sono tratte ancora efficienti, sulle quali transitano le merci ma non i passeggeri, o tratte interrotte a seguito di crolli di viadotti o di eventi franosi, oppure oggetto di pesanti riduzioni del servizio nei mesi estivi o nelle festività. Leggendo il rapporto 2023 di AMoDo -Alleanza per la Mobilità Dolce, formata da 40 associazioni che promuovono il rilancio dei territori in Italia- sorge spontaneo il dubbio che, per i decisori politici spesso il servizio ferroviario locale sia la “Cenerentola della mobilità”. In testa la Regione Piemonte, da quando dieci anni orsono fu decisa, dalla Giunta allora presieduta da Roberto Cota, la “sospensione” di 13 linee ferroviarie E che non sono state più riaperte. Per questo motivo sabato 13 maggio alle ore 17.30, nella Sala Reale della Stazione di Cuneo, si è tenuto il convegno “La rinascita del Piemonte attraverso la riattivazione delle ferrovie”, seguito domenica 14 da un treno storico di Fondazione FS da Cuneo a Torino lungo molte di quelle linee sospese, via Saluzzo–Savigliano–Cavallermaggiore–Bra–Alba–Castagnole delle Lanze–Asti–Chivasso, formato dalla D 345 1058, quattro centoporte e un bagagliaio a due assi, che lungo il percorso ha avuto dalla sua una grande partecipazione di pubblico, in sintonia con la filosofia di Fondazione FS “Siamo orgogliosi di aver messo al sicuro l’incomparabile patrimonio storico, tecnico e architettonico delle ferrovie piemontesi che, domani, con una visione più lungimirante, in un’epoca in cui urge una mobilità sostenibile, sarà ancora lì per un pieno riutilizzo commerciale”. E i primi frutti sono attesi per quest’autunno, quando è prevista la riapertura delle linee Alba–Castagnole Langhe–Asti e Casale Monferrato–Mortara, anche se AMoDo, insieme alle associazioni di pendolari della zona, evidenzia un’offerta inadeguata dal lunedì al venerdì, che potrebbe vanificare “l’operazione riapertura”.  A cura di Angelo Nascimbene

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