Guastalla, 12 maggio 2021 – Lavori a pieno ritmo, a Guastalla, per la costruzione della Sottostazione che alimenterà la ferrovia diretta a Reggio Emilia. Il cantiere GCF, che prevede contestualmente l’elettrificazione delle tre linee dirette a Reggio Emilia rispettivamente da Ciano, Sassuolo e Guastalla, appunto, rientra nel Piano con cui la Regione Emilia Romagna intende dotarsi di linee ferroviarie più moderne, sicure e competitive. E anche più sostenibili.
L’obiettivo? Rendere il servizio pubblico ferroviario sempre più alternativo al mezzo privato con benefici per l’aria e l’ambiente. Proprio sull’asse portante della “transizione ecologica” è all’opera GCF con i cantieri di elettrificazione delle tre linee regionali del Reggiano.
Davvero consistente il Piano di investimenti avviato dopo la “cura del ferro” che ha permesso in due anni di rinnovare completamente la flotta dei treni guadagnando alla Regione Emilia il titolo di regione con il parco rotabile più giovane d’Europa.
Messo a punto da Regione Emilia Romagna e FER, la società unica che gestisce la rete ferroviaria regionale, il nuovo Programma regionale che è stato dai media definito “una rivoluzione” prevede di investire entro il 2025 ben 325 milioni in interventi infrastrutturali tali da rendere il trasporto ferroviario alternativo al mezzo privato, efficiente, sicuro ed ecologico.
“In linea con il Patto per il lavoro e il clima – ha recentemente spiegato ai media il presidente della Regione Stefano Bonaccini – stiamo investendo per promuovere sempre più l’uso del mezzo collettivo per i nostri viaggi quotidiani che siano per il lavoro, lo studio o il tempo libero. Dopo la gara del ferro, che ha visto il completo rinnovo della flotta, avviato nel luglio 2019, con la sostituzione di 86 convogli di nuova generazione per un investimento di oltre 750 milioni di euro, interveniamo ora sull’infrastruttura della rete regionale ferroviaria con cantieri già aperti o pronti a partire”.
Tre le direttrici su cui si articola il Piano: la sicurezza con interventi per la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione su tutta la rete del SCMT (sistema controllo marcia treno), la cosiddetta “ricucitura urbana” che prevede l’interramento delle linee ferroviarie nei capoluoghi Bologna e Ferrara e, infine, l’elettrificazione di numerose tratte ferroviarie.
Gli interventi GCF per l’elettrificazione
“Sull’asse dell’elettrificazione – spiega Antonio Rauso, Direttore di cantiere della Generale Costruzioni Ferroviarie – l’intervento di GCF comprende la Reggio Emilia–Guastalla, linea che interseca modernissima stazione AV Mediopadana di Reggio, la Reggio Emilia–Sassuolo e la Reggio Emilia–Ciano. Il primo cantiere, la Reggio Emilia–Guastalla, ha già provveduto ad attrezzare i 28 chilometri di linea a binario singolo con pali in acciaio di tipo LSU e mensole in alluminio di tipo Omnia. Per questa linea è prevista la tesatura di una linea di contatto dalla sezione di 440 mmq”.
Mentre la Reggio–Ciano sarà alimentata “a sbalzo”, le altre due linee avranno una doppia alimentazione assicurata, a Reggio Emilia, da una cabina TE a servizio di ciascuna tratta oltre che, a Sassuolo e a Guastalla da una sottostazione elettrica: “In pratica – spiega Alessandro Severi, Direttore tecnico GCF – si tratta dell’insieme di apparecchiature che provvedono a prelevare energia elettrica dal gestore – in questo caso ENEL – a trasformarla da 15 kV in corrente alternata a 3 kV in corrente continua e, infine, attraverso l’uscita dei tre pali con sezionatori di prima fila, a immetterla nella linea di contatto per l’alimentazione dei treni elettrici”.
Ad ospitare il complesso sistema – il quadro di media distribuzione, il comparto di trasformazione con i due gruppi da 3,6 mW, i raddrizzatori, le celle filtro e il dipartimento degli alimentatori ne costituiscono le componenti principali – un rinnovato vecchio edificio lato ferrovia, non distante dalla stazione di Guastalla, in stato di abbandono da oltre 20 anni.
“Il progetto GCF – sottolinea il Direttore Rauso – ha voluto privilegiare il recupero edilizio ed il riuso di un vecchio fabbricato della FER che un tempo era adibito dalle Ferrovie Padane ad officina adibita alla manutenzione dei treni. Una scelta di valorizzazione che ha evitato la costruzione di nuovi fabbricati e che ci è parsa in sintonia con l’obiettivo di sostenibilità che ha ispira il Piano della Regione”. Da comunicato GCF
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