20190320-GCF-riprofilatura-CS4Roma, 21 marzo 2019 – Binari più sicuri e meno rumorosi. La battaglia contro le “marezzature”, tipiche usure meccaniche delle rotaie, è avviata. Nel Centro Nord d’Italia ha restituito a RFI già oltre 500 chilometri di ferrovia rimessa a nuovo, con rotaie molate e perfettamente riprofilate. Prezioso alleato di GCF – Generale Costruzioni Ferroviarie il “Grizzly”, uno dei potenti treni di profilatura della Scheuchzer, subappaltatrice svizzera che vanta un’esperienza di almeno sessant’anni nel settore.
Una macchina unica, dalle prestazioni elevatissime, dotata di sofisticati strumenti diagnostici in grado di eseguire dettagliate analisi dello stato del binario e di cinque carri-officina attrezzati con 58 mole a granulometria variabile, “artigli affilati” capaci di levigare e riprofilare il fungo della rotaia con una precisione al decimo di millimetro.
“Un tempo – spiega Antonio De Vivo, responsabile di cantiere della Scheuchzer – era necessario impiegare locomotori di grande potenza che trascinavano pietre e procedevano avanti e indietro sulla linea fino a 200 volte. Oggi, anche nelle peggiori delle condizioni di stato dei binari, è possibile ottenere riprofilature perfette con pochi passaggi, verificando la salute della rotaia prima e dopo il trattamento con strumenti capaci di rilevare anche le più minuscole imperfezioni”.

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I vantaggi della riprofilatura della rotaia
L’intervento di riprofilatura delle rotaie presenta indubbi vantaggi per la sicurezza della circolazione ferroviaria: l’usura del binario è infatti causa non infrequente di svio e di deragliamento dei convogli.
L’eliminazione di difetti prodottisi nel tempo (tasche ovali, disgregazioni della superficie di rotolamento, ondulazioni, deformazioni, micro fessurazioni: genericamente dette “marezzature”) ed il ripristino della sagomatura originaria del fungo e delle corrette caratteristiche di attrito della rotaia costituisce una soluzione manutentiva relativamente economica e in grado di aumentare il ciclo di vita del binario.
Tant’è che la riprofilatura si esegue spesso anche su rotaie nuove per rimuovere eventuali patine di ossidazione e migliorare le qualità complessive di resistenza. Intervento particolarmente utile sia nelle tratte a forte pendenza, dove più frequenti possono essere gli slittamenti, sia in quelle caratterizzate da numerose curve, dove i rotabili possono incorrere in fenomeni di strisciamento.
“La riprofilatura della rotaia – approfondisce Roberto Accinelli, responsabile della Generale Costruzioni Ferroviarie – è anche una delle più efficaci tecniche di intervento per mitigare il rumore ferroviario da rotolamento, quello derivante dalle vibrazioni prodotte dal contatto tra ruota e rotaia, tanto più forte quanto meno regolare si presenta la superficie di contatto. Parecchi studi confermano una riduzione attesa del rumore fino a 10 dB”.

Sono circa 2.000 i chilometri di linea per cui, nell’area Centro-Nord, è prevista la riprofilatura. Consegnati circa 425 chilometri nel Dipartimento di Torino, GCF sta da gennaio operando nel Dipartimento di Milano dove quasi 100 chilometri sono stati ultimati. Il lavoro riguarda linee ordinarie, ma anche linee Alta Velocità, come l’AV Torino – Milano, quasi ultimata, e l’AV Brescia – Bivio Casirate, in programma a partire dal prossimo maggio. Comunicato GCF

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