PianoIndustrialeFS2017-2016-Mazzoncini-2016-09-28-Roma-FSItaliane_1Roma, 29 settembre 2016 – Si è tenuta ieri a Roma Tiburtina la presentazione del Piano Industriale 2017-2026, esposto dalla Presidente Gioia Ghezzi e dall’AD Renato Mazzoncini di FS Italiane e che prevede per il prossimo decennio investimenti complessivi per 94 miliardi di Euro. PianoIndustrialeFS2017-2016-Mazzoncini-2016-09-28-Roma-FSItaliane_2 L’incontro è stato introdotto dalla Presidente di FS Italiane Gioia Ghezzi “L’amministratore delegato Mazzoncini presenta un piano con una forte discontinuità perché sposta il servizio dal solo trasporto ferroviario al trasporto integrato tra i vari sistemi di trasporto. Una grande rivoluzione nell’approccio al trasporto pubblico non solo per FS Italiane ma anche per i nostri interlocutori come Governo e Regioni”.

Il piano è stato presentato in maniera approfondita dall’AD Renato Mazzoncini, nonostante non sia facile “spiegare in un’ora un programma decennale”. Solo alla fine della lunga ma appassionante esposizione Mazzoncini ha annunciato come si andrà alla vendita di parte delle azioni della nuova società che, dalla fine dell’anno prossimo, accorperà tutti i servizi a lunga percorrenza e i relativi asset di personale, strutture e rotabili, comprendenti le Frecce, gli Intercity, i treni notte e i servizi universali. In Trenitalia rimarranno solo i servizi dei treni regionali perché anche la Divisione Cargo uscirà dall’impresa, confluendo in MercItalia Rail.

Quotazione in borsa – La nuova impresa passeggeri, di cui ancora non si sa la denominazione, verrà creata entro fine 2017 con passaggio del personale e del parco rotabili (tutti gli ETR AV, locomotive, carrozze IC e Notte): sempre a fine del prossimo anno, con la valutazione della società, verrà deciso a quale valore verranno messe in vendita le azioni e la loro percentuale, che comunque sarà superiore al 30% ma non superiore al 50% in quanto la maggioranza rimarrà nella disponibilità di FS Italiane che avrà così il controllo effettivo della società. Le azione potranno essere acquistate dai dipendenti, dai privati, dai fondi di investimento ma rimangono esclusi gruppi industriali.

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Nella trasformazione di FS Italiane da vettore ferroviario a vettore integrato, uno dei passaggi fondamentali è la creazione di una applicazione che contenga tutte le società che fanno trasporto, dalle ferrovie (comprese le ex-concesse), trasporto urbano (bus-tram-metro), taxi, car sharing fino al noleggio bici, al trasporto navale e aereo: se volessimo andare da Piazza Duomo, a Trento, fino a Cala Levante, a Pantelleria, un’unica ricerca che dia tutte le soluzioni possibili, un unico acquisto con la garanzia che tutti i vettori interessati garantiscano le eventuali prenotazioni e servizi. Una vera rivoluzione per cercare di portare entro il 2030 i due/terzi di quell’80% di italiani che oggi usano l’auto privata ad usare il trasporto pubblico, che a questo punto non sarà più locale ma nazionale (NdR: forse è il caso di introdurre il nuovo acronimo di TPN ovvero Trasporto Pubblico Nazionale?): un cambio epocale che può essere riassunto con il concetto di ‘Passare dal “possesso” all’”accesso” del mezzo di trasporto’.

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Infrastruttura – RFI rimane completamente in mano pubblica, detenuta al 100% da FS Italiane. Attualmente RFI detiene 16.700 km di linee con 90.000 opere d’arte tra ponti, viadotti e gallerie e 2.200 stazioni. Dei 94 miliardi di investimenti ben 62 saranno destinati alle infrastrutture ferroviarie, suddivisi tra rete tradizionale e sviluppo dell’Alta Velocità/Alta Capacità. Prossimi passi per lo sviluppo delle linee AV/AC (NdR: che sia arrivato il momento dei treni merci notturni sulle linee AV?) è l’apertura dei cantieri della (Napoli)–Caserta–Foggia–(Bari), il cui appalto verrà assegnato entro dicembre 2016,  e il completamento della dorsale padana tra Milano e Venezia, attualmente aperta tra Padova e Mestre e di prossima apertura (11 dicembre) tra Treviglio e Brescia. A breve (il 18 ottobre ci sarà un incontro con gli enti locali) sarà risolto il problema della stazione AV sotterranea di Firenze: anche se non è stata espressa dall’AD Mazzoncini una chiara propensione per quella da realizzare in corrispondenza di Santa Maria Novella (NdR: sotto il fascio scambi dell’attuale impianto e perciò collegabile tramite corridoi pedonali ai marciapiedi di superficie dell’attuale stazione), lo stesso ha affermato che Firenze Belfiore (la stazione AV progettata dall’Arch. Foster e posta a oltre un chilometro da Santa Maria Novella) potrebbe avere qualche problema. Sicuramente in una visione di interscambio tra lunga percorrenza e trasporto regionale avere i due poli separati tra loro non sarebbe il massimo dell’ottimizzazione. Un altro progetto di FS Italiane è l’acquisizione delle reti ex-concesse interconnesse con RFI: già chiuso l’accordo con la Regione Umbria per la gestione delle linee di Umbria Mobilità (ex FCU Perugia–Sansepolcro e Perugia–Terni), probabilmente è fattibile per quanto riguarda le linee “abbandonate” ovvero dove le Regioni o lo Stato avevano investito poco o in maniera incontrollata (NdR: vedi FSE) mentre per le realtà virtuose e imprenditoriali sarà difficile che le Regioni lascino le infrastrutture ferroviarie, che tra l’altro fanno parte del demanio regionale. Proprio sul fronte dell’acquisizione delle Ferrovie del Sud-Est, come ha sottolineato in conferenza stampa il Dott. Fabrizio Favara Direttore Centrale Strategie e Pianificazione del gruppo, FS Italiane stanno valutando il patrimonio, la situazione debitoria e l’organizzazione aziendale di FSE per fare un’attenta valutazione e decidere se acquisire o meno la società pugliese: sarà il consiglio di amministrazione a prendere la decisione definitiva entro fine ottobre 2016. Per quanto riguarda Italferr, società di progettazione, e Italcertifer, società di certificazione, ormai l’affermazione in campo internazionale è un dato conclamato: Italcertifer, con l’acquisizione del contratto per la realizzazione della linea AV in Iran, ha fatto il passaggio da sola società di progetto a general contarctor, capofila di un gruppo di aziende che consegnerà la nuova opera chiavi in mano alle ferrovie iraniane. Le aree su cui intendono lavorare le due società sono principalmente l’Africa, l’America del sud, l’india e il sud est asiatico.RFI-Binari-Padova-2006-08-17-BruzzoMarco Alta Velocità e Lunga Percorrenza nella nuova impresa ferroviaria – Attualmente la Divisione Frecce (AV) trasporta 50 milioni di passeggeri/anno; tra il 2005 e il 2015 ha portato dal 30% al 62% la percentuale di coloro che si spostano in treno tra Roma e Milano, un dato su cui nessuno avrebbe fatto una previsione se non chi, in ferrovia, ci credeva fin da quando a metà degli anni settanta venne aperto il primo “pezzettino” della Direttissima Roma–Firenze, primo embrione dell’attuale dorsale AV. È in corso la rimodulazione del parco rotabili che porterà a una sensibile modifica dell’offerta commerciale: già da ottobre e poi da dicembre avverranno variazioni ma è dal cambio orario di giugno 2017 che i cinquanta ETR 400 (Frecciarossa 1000, la cui consegna dell’ultimo è prevista per aprile 2017) deterranno il monopolio sull’asse Salerno–Roma–Milano–Torino, i cinquantanove ETR 500 quello tra Torino e Venezia/Trieste/Udine con servizi anche lungo l’Adriatica e tra il nord-est e Roma, in quest’ultima tratta affiancati dai Pendolino ETR 600 ed ETR 460/470/485 che saranno presenti anche nelle altre relazioni effettuate dai servizi AV (da Roma su Liguria/Calabria/Puglia); i ventinove Frecciabianca, con alcuni Frecciargento, verranno rimodulati su servizi Intercity. Eventuali ordini di nuovi treni AV verranno valutati in funzione dell’aumento di domanda e dell’apertura delle nuove linee (NdR: l’esperienza degli ETR 500, che per un decennio non hanno potuto esprimere le loro capacità, non deve essere ripetuta). Relativamente ai treni Intercity, dovrebbero vivere una seconda vita: già si è visto il logo ed è allo studio la nuova livrea; nulla è trapelato ma ci si augura che Trenitalia/nuova impresa pianifichi un’offerta con questo tipo di treni su tratte trasversali rispetto all’offerta AV, con una parte dei posti a basso prezzo. Anche i treni notte e il “servizio universale” (treni a contribuzione statale) confluiscono nella nuova realtà.ETR400_07-presentazioneFrecciarossa1000--Bari_Centrale-2015-09-1 Trasporto regionale – La parte del leone negli investimenti relativo al materiale rotabile (14 miliardi di euro) è relativa ai treni regionali e suburbani. Già con l’accordo quadro di 300 treni doppiopiano “Caravaggio” a Hitachi Rail Italy e 150 treni Coradia Meridian di quarta generazione ad Alstom Italia il segnale è stato molto forte: infatti si tratta del più grande investimento in materiale rotabile per trasporto regionale in 111 anni di storia delle FS. Il valore di questo accordo è di 4,5 miliardi di euro, compresi i 50 convogli a trazione Diesel la cui unica offerta, della svizzera Stadler, è al vaglio di Trenitalia che deciderà in tempi brevissimi (NdR: entro il 10 ottobre) se sottoscrivere l’accordo o indire una nuova gara entro l’anno con parametri diversi, anche in funzione di esigenze diverse dovute a richieste particolari. Gli accordi con le Regioni saranno fondamentali per dare linfa economica agli investimenti di Trenitalia, che si dedicherà esclusivamente al TPL. E464_698-PresentazioneNuovoVivalto-FirmaContrattoTrenitaliaRegioneVeneto-VeneziaSantaLucia-2015-05-04-CamattaA-JJEP4706

Merci – Non è un mistero che negli ultimi dieci anni gli sforzi di FS Italiane e Trenitalia siano stati rivolti allo sviluppo dell’AV e al rispondere alle pressanti esigenze dei pendolari per quanto riguarda il materiale rotabile e la puntualità. Perciò la divisione Cargo è stata lasciata un po’ a se stessa, senza risorse per rinnovare locomotive e il parco carri. Ora la svolta, con lo stesso approccio del trasporto passeggeri ovvero offrire un servizio “porta a porta” sollevando il cliente da qualsiasi incombenza. Nasce Mercitalia con tre società, di proprietà di FS Italiane e scorporata da Trenitalia: quella che coordinerà la spedizione è Mercitalia Logistica, che sarà l’interlocutrice della clientela e si relazionerà con Mercitalia Rail, che si occuperà dei rotabili e della trazione, e Mercitalia Terminal e gli altri attori esterni che faranno parte della filiera di trasporto. Tutte le società di logistica e cargo del gruppo FS Italiane confluiranno nelle varie società create. In Mercitalia Rail confluiranno la divisione Cargo e TX Logistik Italia; Serfer, ormai “spogliata” della trazione e destinata alla sola manovra, rimane in Trenitalia anche se probabilmente una parte delle locomotive passerà a Mercitalia per i servizi di manovra. Rimane esclusa Terminal Italia, che come infrastruttura rimane nell’asset di RFI. Mercitalia sarà operativa dal 1° gennaio 2017.

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Trasporto su gomma – Nel piano industriale una parte importante ce l’ha anche il trasporto su gomma. Le varie aziende del gruppo che fanno trasporto con i bus (urbani ed extraurbano) sono parte integrante dell’offerta come la terminalizzazione dell’ultimo miglio del trasporto ferroviario, che ovviamente non può portare i binari sotto casa della maggior parte degli utenti. Il piano prevede l’acquisto di 3.000 bus. Inoltre verrà estesa la rete dei FrecciaLink, i minibus che uniscono città non servite dai servizi AV alla più vicina stazione dove fermano le Frecce: attualmente sono Siena, Matera, Potenza, Perugia, L’Aquila a cui si aggiungeranno a breve Bergamo con Milano e Gorizia con Udine; inoltre verrà attivato un FrecciaLink internazionale tra Torino e Ginevra. Un altro settore su cui FS Italiane vuole puntare è il trasporto lunga percorrenza a basso costo in concorrenza con Flixbus.

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Al di là delle Alpi e oltremare

Germania: continua a crescere Netinera con le controllate che aumentano servizi e linee servite; nel 2015 il fatturato è stato di 550 milioni. Netinera è la seconda società nel paese per trasporto passeggeri dopo la DB. Anche nel trasporto merci la controllata TX Logistik è al secondo posto nel vasto mondo di imprese ferroviarie tedesche dedicate al trasporto merci su ferro.Alex-183_002-ALX84110Muenchen_Hof-DieLaenderbahn-Regensburg-2015-06-24-BruzzoMarco-DSC_0302_tuttoTRENO_wwwduegieditriceit Francia: con la ormai controllata al 100% Thello (l’uscita del socio Trasdev è avvenuta qualche settimana fa) e quattro coppie di treni giornalieri (tre diurni su Nice/Marsiglia e un notturno Venezia–Parigi) la porta è aperta per servizi AV sul territorio francese. Già nell’elenco dei servizi possibili i Parigi–Bruxelles.E444R_034-ThelloEC144-MilanoCNiceVille-CervoSBartolomeo-2015-06-15-ZitanoP-nef_tuttoTRENO_wwwduegieditriceit Gran Bretagna: Trenitalia parteciperà, forse con un partner britannico, alla gara per il servizio tra Londra ed Edimburgo, oggi effettuato da Virgin Trains con i 57 Pendolino gruppo 390. Trenitalia è l’unica impresa ferroviaria dell’Europa continentale ad aver ottenuto, nel dicembre 2015, dal Dipartimento dei Trasporti britannico, la Pre-Qualification Questionnaire Passports per poter partecipare alle gare del trasporto pubblico in Gran Bretagna.Alstom-RevisionePendolinoVirgin-Manchester-2009-04-15-CamattaA-IMG_6459 Grecia: con l’acquisizione dell’impresa ferroviaria greca TrainOSE, FS Italiane si affaccia su un mercato apparentemente “povero” ma potenzialmente interessante dati i due bacini di utenti (Atene con 4 milioni di abitanti e Salonicco con 1,5 milioni) che oggi non utilizzano i 550 chilometri di linea, nella parte tra Atene e Larissa non elettrificata e a binario unico, preferendo auto o aereo. Entro il 2018 verrà aperta la nuova linea, a doppio binario elettrificato con ETCS livello 1 e una velocità massima di 200 km/h che abbasserà di 60 minuti l’attuale percorrenza di 5 ore e 20 minuti delle –sole– 4 coppie di IC esistenti. Questa attivazione permetterà a TrainOSE “italiana”, che comprerà nuovo materiale rotabile, di poter offrire un’alternativa competitiva all’auto e pungolare l’aereo. Previsti nei prossimi anni un sensibile aumento dell’offerta e perciò dei dipendenti, ora attestati al di sotto dei 700 ferrovieri.OSE-220_035-TrenoICSaloniccoAtene-AteneCentralStation-02-04-2016-StelliniMarco_tuttoTRENO_wwwduegieditriceit

Intervenuti all’incontro anche il Ministro Graziano Delrio e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale ha parlato dell’idea di realizzare il Ponte sullo Stretto, ha accennato ai lavori dell’autostrada Salerno–Reggio Calabria e ai viadotti delle austostrade siciliane ma non ha minimamente accennato ai problemi delle ferrovie di Calabria e Sicilia che farebbero del ponte una cattedrale nel deserto. Sempre su quest’opera, l’AD Mazzoncini ha affermato che se fosse realizzato da FS Italiane costerebbe poco più della metà (tra i 4 e i 5 miliardi di Euro) rispetto al preventivo di project financing (8 miliardi), caricato di oneri finanziari abnormi rispetto a quelli che oggi la società del Ministero del Tesoro riesce a ottenere piazzando propri bond sul mercato. Inoltre FS Italiane acquisirà, di fatto, l’ANAS: questo permetterà di fare investimenti su infrastrutture stradali per 14 miliardi in 10 anni, altrimenti non possibile per l’attuale struttura che l’ente statale ha e che ne impedisce l’indebitamento. A cura di Marco Bruzzo

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