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Gallipoli 16 marzo 2015 – In Italia, nonostante dismissioni e chiusure, sopravvivono ancora decine di linee ferroviarie minori che collegano città e paesi. Hanno ancora grandi cose da dire: favoriscono il turismo in aree marginali, sono di supporto alla mobilità dolce e agli spostamenti locali, hanno una vera funzione ecologica e sostenibile. Se mantenute, magari un giorno, potrebbero tornare ancora più utili, come quando furono costruite un secolo fa con grande gioia delle popolazioni. Dal 2 al 4 marzo, è stato realizzato un viaggio-reportage, ideato dalla Confederazione della Mobilità Dolce (Co.Mo.Do) per documentare lo stato e le potenzialità di alcune di queste piccole ferrovie su un itinerario da Rimini a Gallipoli. Insomma il trionfo della lentezza, come provocazione o come stile di vita e soprattutto lancio del turismo ferroviario per il tempo libero, in linea con gli altri paesi europei.
L’AISAF Onlus, in collaborazione con CNR-IBAM, AIPAI-Puglia, Ferrovie Sud Est, Caroli Hotels, hanno aderito all’iniziativa proponendo un prolungamento della maratona sino alla fermata ferroviaria di Gallipoli Porto, ufficialmente chiusa al traffico da 18 anni.

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La Maratona è giunta a Lecce, da Termoli, alle 18,45 del 3 marzo 2015 a bordo del Frecciabianca 9807 con personalità del mondo accademico, esperti del settore turistico ferroviario e rappresentanti delle istituzioni. Gli ospiti sono stati accolti al Museo Ferroviario dove, alle 19.00, si è tenuta una Tavola Rotonda sul tema: Il ruolo dei Treni Storici nella Mobilità Dolce; nell’occasione AISAF Onlus ha illustrato ai presenti i risultati ottenuti nei primi quattro anni di Salento Express e il futuro dello storico su FSE con l’introduzione a breve del Valle d’Itria Express, il quale debutterà sulle rete sociale non appena saranno ultimati i lavori di revisione e restauro delle vetture. Il giorno 4 marzo la maratona è invece giunta al Porto di Gallipoli a bordo del Treno Storico Salento Express per dare un forte segnale contro la possibile dismissione dell’antico e suggestivo tronco ferroviario, voluta dal Comune di Gallipoli. La banchina ferroviaria della fermata di Gallipoli Porto, con le quinte formate dai veicoli storici e dalla città vecchia gallipolina, è stata la sede delle conferenza stampa di chiusura della maratona nella quale è stata discussa un‘ipotesi di rilancio in chiave turistica del breve tronco ferroviario esistente tra la stazione di Gallipoli ed il Porto. Il tronco ferroviario di Gallipoli Porto, costruito nel 1902 e aperto all’esercizio nel 1903, ovvero dopo 18 anni dall’arrivo nella città bella della ferrovia (1885), ha rappresentato tanto in termini economici per lo sviluppo della città ma anche per i comuni dell’entroterra. Grazie alla ferrovia, giungevano al porto di Gallipoli gran parte delle merci prodotte nell’entroterra, tra cui olio e vino, per essere caricate a bordo delle grandi navi e quindi essere spedite vero i porti del Mediterraneo e del Nord Europa. In origine, il porto di Gallipoli aveva quattro lunghi binari tronco per la movimentazione dei carri ferroviari, due verso le mura della città vecchia (il primo binario è ancora visibile nei pressi dei magazzini portuali) e due verso il molo; questi quattro erano collegati da degli scambi che avevano sede all’ingresso dell’area portuale. Negli anni ’90 il porto di Gallipoli ha subito una profonda trasformazione con conseguente allargamento verso il mare. In tali lavori, l’imponente fascio di binari fu eliminato e la ferrovia interrotta accanto al castello angioino e al mercato ittico. Nel 1996 venne istituita la fermata di Gallipoli Porto allo scopo di creare un servizio metropolitano interno alla città di Gallipoli sfruttando i binari esistenti. Assieme a Gallipoli Porto furono istituite le fermate di Via Agrigento, sulla linea ferroviaria per Lecce, Via Salento e Baia Verde sulla linea per Casarano. Purtroppo, seppur nelle buone intenzioni, all’epoca il Salento non aveva ancora il bisogno di quella mobilità di cui ha bisogno oggi e di conseguenza dopo appena un anno, il servizio fu sospeso, anche a causa della pericolosità del passaggio a livello senza barriere posto all’ingresso del porto. Dal 1997 quindi il tronco ferroviario di Gallipoli Porto, lungo 800 metri, è sospeso al traffico e solo negli ultimi due anni è tornato ad assaporare il peso dei rotabili grazie ad alcune iniziative, ideate da AISAF Onlus, che hanno visto l’approdo del Treno Storico Salento Express sotto alle mura della città vecchia, con a bordo centinaia di turisti in occasione di eventi o semplici viaggi organizzati.
La volontà di AISAF Onlus, sulla scia di quanto già avviene in altre realtà d’Italia, è quella di trasformare il tronco ferroviario di Gallipoli Porto, il linea turistica da dedicare al traffico dei treni storici, garantendo cosi un bellissimo e semplice arrivo di turisti direttamente nel centro storico gallipolino.

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L’arrivo in riva allo Jonio della Maratona di Turismo Ferroviario di Co.Mo.Do., con i massimi esperti nazionali di mobilità dolce, si inserisce prepotentemente in un contesto in cui il tronco ferroviario di Gallipoli Porto è a rischio di dismissione in seguito alla presentazione di un progetto, da parte del Comune di Gallipoli, volto a riqualificare il Lungomare Marconi per migliorare, ma al tempo stesso si tratta di aumentare, su di esso il traffico automobilistico. Dalle carte si evince che nei pressi del Teatro Schipa, dovrebbe sorgere una grande rotatoria di collegamento tra Corso Roma e Lungomare Marconi e, a causa di questa, lo storico ed importante tronco ferroviario subirebbe un taglio netto che, nel progetto, lo porta ad essere sostituito con un marciapiede e una brevissima pista ciclabile (300 metri) larga appena 1,50 metri, ovvero utile a consentire il transito di una sola bicicletta. Questo pericolo però è in netta contrapposizione con le leggi in fase di attuazione in parlamento per la riqualificazione in chiave turistica delle ferrovie sospese ed in disuso e con la legge n. 1/2015 approvata con urgenza dalla Regione Puglia il 27 Gennaio scorso volta a tutelare i beni di archeologia industriale presenti sul territorio pugliese.

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Non solo ferrovia turistica però; come detto in precedenza, nel 1996 venne istituito il servizio metropolitano nella città di Gallipoli e il tratto relativo al porto fu sospeso un anno dopo per scarsa frequentazione e per la pericolosità del passaggio a livello privo di barriere, ancora oggi presente. All’epoca il Salento non aveva la necessità di mobilità pubblica che si ha da qualche anno a questa parte e soprattutto non aveva gli enormi flussi turistici che hanno fatto del Salento una delle mete più ambite d’Italia. Se quel servizio metropolitano fosse oggi ripreso e rivalutato dagli addetti ai lavori, sarebbe un importante mezzo per riqualificare la mobilità urbana gallipolina, soprattutto nei mesi di estivi. Oltre a Gallipoli Porto, un’altra fermata che componeva questo servizio metropolitano era quella di Baia Verde, situata a soli 800 metri dalla spiaggia, ovvero l’equivalente di dieci minuti a piedi, sicuramente un tempo minore rispetto all’attuale che prevede un’ossessiva ricerca di parcheggio in un’area già intasata di veicoli durante la stagione balneare. Oltre a questo fatto, si potrebbe pensare alla creazione di una nuova fermata sulla linea ferroviaria per Casarano, da ubicare di fronte al cimitero, ovvero accanto ad una delle aree più grandi dedicate al parcheggio delle autovetture nella città di Gallipoli; in questo modo l’utente, magari con un biglietto integrato parcheggio+treno, potrebbe lasciare lì la propria automobile e raggiungere il centro cittadino con il mezzo ferroviario. Queste sono solo alcune tra le molteplici ipotesi che possono scaturire dalla presenza di un’infrastruttura ferroviaria interna alla città, infrastruttura che potrebbe già dare una metropolitana che molte altre realtà italiane ed estere vorrebbero avere ma al tempo stesso sono costrette a rinunciare. A cura di Luigi Mighali

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