Roma, 5 giugno 2025 – Nel corso del giubileo straordinario del 1933 una locomotiva a vapore varca per la prima volta le Mura Leonine portando la ferrovia nel cuore del Vaticano, ed una macchina cinematografica riprende e documenta la scena. Questa scena è la sintesi di un passaggio epocale: il treno, simbolo dell’industrializzazione e della modernità, entra fisicamente e simbolicamente nella città sacra, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro ed il tutto viene ripreso e documentato. Un’immagine potente che apre il volume “Pellegrini e spettatori. I Giubilei, il treno, i media”, edito da Giunti e curato da Gianluca della Maggiore e Mons. Dario Edoardo Viganò, grazie alla collaborazione tra la Fondazione MAC -Memorie Audiovisive del Cattolicesimo- e la Fondazione FS Italiane.
Il volume, è stato presentato il 27 maggio nel Salone degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma e già disponibile in libreria, analizza, nell’anno del Giubileo, il rapporto tra gli Anni Santi, il treno ed il mondo della comunicazione. Attraverso fonti iconografiche e archivistiche, i diversi saggi ricostruiscono il ruolo centrale assunto dai mezzi di trasporto, in particolare la ferrovia, nei pellegrinaggi del ’900 verso Roma, culminati nelle grandi cerimonie giubilari. Il libro esplora un triangolo inedito ed affascinante: il legame tra spiritualità, mezzi di trasporto e comunicazione. I Giubilei, da eventi puramente religiosi, si sono progressivamente trasformati in momenti sociali e mediatici, riflesso della modernità del loro tempo. Fotografie, cinegiornali, articoli e speciali sulle riviste dell’epoca fino ai più recenti servizi televisivi, documentando ogni attimo della vita giubilare, non solo dal punto di vista religioso. Il volume racconta questa evoluzione attraverso un ricco apparato iconografico e contributi basati sugli archivi dell’Istituto Luce, dell’Archivio Apostolico Vaticano e della Fondazione FS.
Ma le immagini non sono semplici illustrazioni: sono veri e propri “agenti di storia”, capaci di ridefinire l’identità della Chiesa nel rapporto con la modernità. Raccontano ad esempio come il treno da mezzo per condurre i fedeli a Roma, diventa simbolo di una Chiesa “in uscita”. Negli anni del Concilio Vaticano II si moltiplicano i viaggi papali su rotaia. A partire da Giovanni XXIII, che nel 1962 per la prima volta partì in treno dall’interno della Città del Vaticano diretto ad Assisi; passando per Papa Paolo VI in visita ai cantieri della Direttissima Roma–Firenze in occasione del Natale del 1972; fino a Giovanni Paolo II, che nel 1979 salì a bordo del Settebello diretto al deposito locomotive di Roma Smistamento in occasione della Giornata del Ferroviere e nel 2002 viaggiò sull’Intercity “Città del Vaticano–Assisi” in occasione della Giornata mondiale per la Pace.
Il volume raccoglie saggi di Gabriele Ragonesi, Gabriele Romani, Danilo Boriati, Andrea Pepe, David Gargani, Luca Adriani e Anna Villari. L’introduzione è di Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane e Amministratore Delegato dell’impresa FS Treni Turistici Italiani. A cura di Giovanni Giglio
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