GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N

Napoli, 5 febbraio 2025 – Nella sala “Claudia Sottile” della stazione di Napoli Afragola AV ieri 4 febbraio si è tenuta una conferenza stampa per la presentazione, a cura del Gruppo FS, dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nei cantieri della linea AV/AC Napoli–Bari in corso di realizzazione.
All’evento hanno partecipato: Mariano Di Maio, Responsabile Ambiente e Territorio RFI; Massimo Comedini, Responsabile Ambiente, Architettura e Territorio Italferr; Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e Dirigente delegato per la Soprintendenza ABAP per le province di Caserta e Benevento, e Ilaria Maggiorotti, Presidente Archeolog Ente del Terzo Settore.
In particolare sono stati esposti ai convenuti otto reperti archeologici databili tra il III millennio a.C al IV – III secolo a.C. a testimonianza dei numerosi altri reperti rinvenuti durante l’esecuzione dei lavori per la costruzione della nuova linea AV/AC Napoli–Bari lungo le tratte Napoli–Cancello, Cancello–Frasso e Telese–Vitulano e riconducibili ad un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello, ad un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni e a un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte.
Con la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli–Bari il Gruppo FS restituisce alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono in armonia. Si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà sul territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere infrastrutturali ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche.
Tra gli altri reperti portati alla luce e presentati oggi, alla presenza di rappresentanti del Gruppo FS e delle Soprintendenze sia dell’area metropolitana di Napoli sia delle province di Caserta e Benevento, anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in bronzo.
Attraverso un approccio proattivo e collaborativo, il Gruppo FS è costantemente impegnato nella promozione dell’archeologia preventiva per garantire che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati.
Le azioni di tutela prevedono un iter di approfondimento dei contesti archeologici, con la realizzazione di studi territoriali, indagini e scavi in estensione, fino ad arrivare alla valorizzazione attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e musealizzazioni.
Ma l’impegno del Gruppo FS e delle sue Società non si ferma qui. Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e ANAS, infatti, fanno parte di Archeolog, Ente del Terzo settore del Gruppo che, in sinergia con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, ha lo scopo di contribuire al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici venuti alla luce durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane.
Ricordiamo che la nuova linea AV/AC Napoli – Bari, in corso di costruzione, consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il Corridoio “Scandinavia – Mediterraneo”. L’opera strategica migliorerà l’accessibilità nelle aree attraversate per servizi nazionali, per quelli di lunga percorrenza e per il servizio regionale e merci.
Al termine dei lavori, il collegamento Napoli–Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi. L’opera, dal costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro, rappresenta anche un volano per la creazione di posti di lavoro: nel progetto sono impegnate oltre 7.000 persone tra ingegneri, tecnici e operai.
RFI conta di attivare nel corso del 2025 la prima tratta della nuova linea tra le stazioni di Cancello e Frasso Telesino della lunghezza totale di circa 16 km, con velocità di progetto di 180 km/h e la pendenza massima del 13 ‰, rendendo così possibile viaggiare direttamente da Bari a Napoli in 2h 40’. A cura di Antonio Bertagnin

GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-NGruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-NGruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N GruppoFS-PresentazioneRepertiArcheologiici-AV_AC-NaBa-Stazione-N

 

Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,