Aosta, 8 ottobre 2019 – Da domenica 6 ottobre sono in servizio i BTR 813 FLIRT 3 Bimodali della Stadler, acquistati dalla Regione Val d’Aosta.
In viaggio sul primo Bimodale da Torino ad aosta
Una volta l’avremmo definito elettro-Diesel, ora diciamo treno bimodale, ma la sostanza non cambia e soprattutto quello che conta è che i BTR 813 acquistati dalla Regione Valle d’Aosta, oggi 6 ottobre 2019, hanno iniziato il servizio regolare. Il primato spetta al complesso 005 che alle 7,02 arriva alla stazione di Porta Nuova dal sito manutentivo di Torino Smistamento, mentre lo 004 ad Aosta è ancora fermo in attesa della partenza alle 8,30. Alle 7,10 il teleindicatore del binario 13 di Porta Nuova indica correttamente che la destinazione del nostro Regionale, in partenza alle 7,30, è Aosta. Sul marciapiede il personale di bordo e i tecnici di scorta salgono sul treno. Li seguo a ruota (oh, mi accorgo che senza volerlo sono il primo viaggiatore bimodale italiano) per provare il nuovo gioiello della Stadler. Estetica e abitabilità semplici ma funzionali impreziositi dalla livrea rosso-oro che non lo fanno sfigurare accanto all’ETR 400 TI e all’EVO di Italo che attendono la partenza per Venezia e per Napoli sui binari accanto.
Alle 7,31 partiamo e qui viene il bello perché i 2.600 kW, appena fuori Porta Nuova imprimono al BTR un’accelerazione da metropolitana che sarà replicata a Porta Susa e a Chivasso, dove il treno comincia a riempirsi suscitando apprezzamento tra i viaggiatori che vengono invitati tramite l’impianto di diffusione a non scenderead Ivrea per l’usuale cambio treno: sì, perché da oggi sulle quattro coppie curate in prima istanza dai due BTR disponibili non ci sarà più la “rottura di carico” alla fine della tratta elettrificata. L’annuncio è necessario, in quanto sugli shermi di bordo compare ancora il numero del Regionale 10003 con destinazione Ivrea, mentre da oggi il BTR 005 effettua il 10003 e il correlato 4009, al posto di un convoglio reversibile e di un Minuetto. Una piccola sbavatura di comunicazione, a cui porre rimedio quanto prima.
Mentre corriamo verso Ivrea mi godo il documentario con tutti i treni della Stadler in servizio in Italia proposto sui monitor di bordo e di tanto in tanto vado sull’elemento motore per sentire se sono stati avviati i due gruppi motogeneratori che dovranno assicurare l’alimentazione agli inverter dopo Ivrea. Niente! Tutto tace.
I Diesel vengono accesi alle 8,32 in arrivo ad Ivrea, dove partiamo alle 8,46 e se gli spunti sotto i 3000 erano esuberanti, anche con i 900 kW della trazione Diesel elettrica (700 kW resi agli assi) sono vivaci, come allegra è l’andatura sul filo dei 90 km/h lungo le anse che la ferrovia descrive salendo verso Aosta, nel tentativo di recuperare il ritardo accumulato in uscita da Ivrea, dove ci siamo fermati a pochi passi dal ponte sulla Dora, dato che deve aver fatto cilecca l’automatismo che sovrintende il passaggio dal controllo marcia con l’SCMT a quello con il SSC. A Pont Saint Martin alle 9,12 il nostro R 10003×4009 incrocia il 4012×10006, primo treno da Aosta effettuato con il BTR 004. Per il resto non cè storia, salvo il “macchinoso” protocollo per l’ordine di partenza da parte del capotreno dopo la chiusura delle porte.
Il nostro bimodale arriva nel capoluogo della Vallée alle 10 in punto con qualche minuto di ritardo, giusto in tempo per concedersi alle televisioni locali e ripartire verso Torino alle 10,28 come R 4014×10008. E così, su e giù per tutto il giorno, con quattro coppie di treni finendo con l’ultima corsa dello 005 per Aosta alle 19,30, in modo che a sera un complesso si trova a Torino -lo 004 che oggi si è fatto 387 km- e uno ad Aosta -lo 005- che di chilometri ne ha macinati 645.
Io ritorno con lo 004 alle 14,28 e mi sovvengono i frequenti viaggi di quarant’anni anni fa con le strepitanti 772, mentre oggi tutto è ovattato, dal rumore dei motori alle entrate in curva: altro armamento e un’altra generazione di carrelli, come quelli dei Minuetto. Mi sovvengono le stazioni animate dal Genio Ferrovieri e un discreto traffico merci. Oggi in Val d’Aosta c’è stata l’ennesima metamorfosi, tutto è cambiato salvo le corse libere dei cani nei campi incontro ai treni, ora come allora.
Chissà se tra qualche anno -ennesimo rinnovamento- saliremo in trazione elettrica, come previsto nei piani della Regione? E i BTR allora diventeranno inutili? No, basterà togliere il modulo motore e sostituirlo con una o due rimorchiate per farli diventare dei FLIRT elettrici.
Proprio eclettici, oltre che confortevoli, questi BTR!
A cura di Angelo Nascimbene
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