Roma, 10 aprile 2019 – Nel 2018 si sono verificati 116 incidenti ferroviari significativi: 113 sulla rete gestita da RFI e 3 sulle reti di competenza dei gestori regionali. Pur restando sotto la media europea, il dato è in crescita rispetto al 2017 e risente, in termini di vittime, delle gravi conseguenze degli incidenti avvenuti a Pioltello il 25 gennaio 2018 e a Caluso il 23 maggio 2018 che hanno causato rispettivamente 3 morti e 34 feriti gravi e 2 morti e 21 feriti gravi. Le vittime sono in aumento nel 2018 rispetto al 2017: i decessi passano da 55 a 75 e i feriti gravi da 37 a 89.
Sull’incidentalità ferroviaria l’Italia mostra ancora margini di miglioramento sul fronte della manutenzione, della cultura della sicurezza e sull’implementazione tecnologica delle reti regionali. È questa in sintesi quanto emerge dalla “Relazione sulla sicurezza ferroviaria 2018” presentata oggi dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla presenza del Ministro Danilo Toninelli. La relazione è basata su una analisi preliminare, con dati non ancora consolidati, che anticipa il report annuale che verrà inviato, come da obbligo di legge, entro il mese di settembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Agenzia Europea per le Ferrovie.
“I numeri, peraltro influenzati negativamente da incidenti gravissimi e luttuosi eventi fuori dall’ordinario – ha commentato il ministro Danilo Toninelli- non consentono alcuna distrazione e alcun rallentamento sul percorso di rafforzamento dei presidi di sicurezza delle linee ferroviarie. Chi sceglie il treno per spostarsi, magari per andare ogni mattina a scuola o al lavoro, deve sapere di poter viaggiare con il massimo grado di protezione. Dunque, soprattutto i gestori regionali devono mettersi rapidamente al passo con gli standard più avanzati di controllo della marcia dei treni e devono investire sulla qualità delle loro linee. L’altro tema che mi sta davvero a cuore è quello dell’attraversamento dei binari da parte dei pedoni, causa primaria di incidenti mortali. Su questo fronte, accanto alla messa in sicurezza delle tratte, bisogna lavorare alla creazione di nuovi sottopassi e alla bonifica di quelli esistenti, che spesso sono inservibili. Ma serve anche un’operazione di sensibilizzazione culturale, che il mio ministero ha già avviato, mirata a far percepire davvero quanto possa essere realmente pericoloso attraversare un binario. La nascita di Ansfisa servirà, infine, a migliorare l’azione di vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, inquadrandola in un contesto sistemico di sorveglianza delle nostre reti”.
“I dati del 2018 mostrano un andamento in controtendenza rispetto ai risultati positivi degli ultimi 10 anni – ha commentato Marco D’Onofrio, Direttore dell’ANSF che ha illustrato la Relazione – Non bisogna quindi per alcun motivo abbassare la guardia sulla sicurezza ferroviaria. L’Agenzia sta seguendo con la massima attenzione l’efficacia dei processi manutentivi dei gestori e delle imprese ferroviarie, mentre sul fronte delle linee regionali occorre accelerare i piani di messa in esercizio dei sistemi di protezione della marcia del treno e le attività per il conseguimento delle autorizzazioni. Non siamo più disposti ad accettare posticipi sull’implementazione tecnologica di queste linee. Da segnalare, infine, che l’ANSF nel 2019 sarà impegnata nelle nuove attività conseguenti al recepimento del IV pacchetto ferroviario, all’estensione dell’ambito di competenza alle ferrovie isolate, al processo di nascita di Ansfisa ed al potenziamento del proprio organico”.
Investimenti dei pedoni. Nel 2018 il 78% degli incidenti (91 casi, 88 sulla rete RFI e 3 sulle regionali) è stato causato da cadute di persone dai veicoli ferroviari in movimento e dagli investimenti di pedoni. Questa tipologia di incidente è alla base del 90% delle morti sui binari con 68 decessi e 22 feriti nel 2018. Il dato, ancora non completamente depurato dal fenomeno dei suicidi che, in quanto atto volontari vanno conteggiati in diversi contesti, appare in aumento rispetto agli anni precedenti: nel 2017 infatti gli incidenti sono stati 75 e 72 nel 2016. Inoltre, nel 2018 si sono registrati 5 incidenti relativi all’indebita salita o discesa dai treni con 4 feriti gravi e 1 morto. L’andamento italiano in questo tipo di eventi è superiore alla media dei maggiori Paesi europei. La causa va ricercata principalmente in comportamenti individuali impropri sui quali è necessario incrementare la consapevolezza degli utenti. Permane inoltre l’importanza dell’adozione di sistemi tecnici e tecnologici per impedire il manifestarsi del fenomeno.
Deragliamenti. Nel 2018 sulla rete RFI sono avvenuti 8 deragliamenti per un totale di 37 vittime (3 morti e 34 feriti gravi). Le vittime registrate sono tutte relative al tragico evento di Pioltello del 25 gennaio 2018. Il confronto con le principali realtà europee nel periodo 2007-2017 mostra per l’Italia valore comunque inferiori alla media dei principali paesi europei. Il dato è in crescita rispetto agli anni precedenti con 5 deragliamenti nel 2017 (4 su RFI e 1 sulle regionali) e 2 nel 2016. Dagli elementi a disposizione dell’ANSF i deragliamenti del 2018 sono tutti riconducibili a problematiche manutentive e in particolare dell’infrastruttura. A tal fine L’Agenzia già dal 15 gennaio 2018 aveva emesso una specifica circolare rivolta a tutti gli operatori ferroviari richiamandoli all’importanza di una corretta manutenzione; e ha poi impartito ulteriori disposizioni nei confronti di RFI, definendo azioni immediate a breve e a lungo termine finalizzate ad un riesame complessivo dei processi interni per garantire un efficace presidio dei processi manutentivi di propria competenza; tale riesame ha comportato l’avvio di un processo di revisione dei processi manutentivi di cui l’Agenzia segue costantemente l’evoluzione.
Cantieri ferroviari. Sulla rete RFI nel 2018 si sono registrati 8 incidenti significativi relativi ad attività legate a cantieri ferroviari con 8 vittime, di cui 2 morti e 6 feriti gravi. Il dato è in aumento rispetto agli anni precedenti (1 evento nel 2016 e 2017) e conferma l’urgenza delle direttive che l’Agenzia ha impartito ai gestori delle infrastrutture, con particolare riferimento ai processi relativi alla qualificazione dei fornitori esterni, alla formazione del personale e all’adeguatezza dell’organizzazione e delle risorse impiegate.
Passaggi a livello. Nel 2018 circa il 3% degli incidenti significativi e circa il 15% delle vittime (3 morti e 34 feriti gravi) sono avvenuti in corrispondenza di un passaggio a livello. Il dato del 2018 è in netto decremento rispetto al 2017 ma l’impatto generato dagli eventi è superiore a quello rilevato nel periodo di riferimento. Due morti e 21 feriti gravi sono legati alla collisione di un treno passeggeri con un trasporto stradale eccezionale, indebitamente presente sulla sede ferroviaria in corrispondenza di un passaggio a livello a semibarriere avvenuta a Caluso il 23 maggio 2018. Il confronto con le principali realtà europee nel periodo 2007-2017 mostra per l’Italia valore inferiori alla media del periodo.
Situazione linee regionali interconnesse. Al 31 dicembre 2018 risultano 8 reti regionali interconnesse con uno stato di completamento sistema di controllo della marcia del treno pari allo 0%. Solo un gestore presenta uno stato di completamento pari al 100%, mentre i restanti hanno presentato piani di adeguamento che si sviluppano su più anni. Il panorama sopra delineato, anche in considerazione delle criticità segnalate dalle attività di audit e ispezione, evidenzia la necessità di allineare al più presto la dotazione tecnologica e l’organizzazione a supporto della sicurezza degli operatori ferroviari che svolgono la propria attività sulle reti regionali interconnesse a quanto presente sulla rete nazionale.
Potenziamento dell’organico. Nel 2018 l’Ansf ha avviato quattro concorsi pubblici e due procedure di mobilità per il reclutamento complessivamente di 46 unità di personale tutte nell’area tecnica. L’assunzione di tale personale risulta indispensabile per potenziare le attività di controllo (anche in termini di ispezioni ed audit) oltre che per fare adeguatamente fronte alle nuove competenze, già attribuite, sulle ferrovie interconnesse e a quelle in via di attribuzione sulle ferrovie isolate, tenuto anche conto degli esodi per quiescenza nel frattempo intervenuti. Comunicato ANSF
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