Fondazione-Mibact-Roma-2018-02-08-DOttaviLuigi-b_tuttoTRENO_wwwduegieditriceitRoma, 9 febbraio 2018 – Si è svolta ieri nella splendida Sala Crociera del MiBACT la conferenza stampa dedicata alle attività della Fondazione FS nel 2016-2017.
Il Presidente della Fondazione Ing. Mauro Moretti ha raccontato come dal 2013 il Gruppo FS ha deciso di valorizzare, unitamente al socio istituzionale Ministero dei Beni Culturali, un importante “pezzo di Storia” italiano rappresentato dal novecento ferroviario, composto da infrastrutture, opere d’arte, treni e archivi di materiale storico e documentario.
Negli ultimi anni sono stati riaperti 600 km di linee dismesse (i “binari senza tempo”) e attraverso la Legge sulle Ferrovie Turistiche ne seguiranno altre tra cui i due pezzi pregiati per il Lazio e le Marche rappresentati dalla trasversali Civitavecchia–Orte e Fano–Urbino.
Una prospettiva di riscoperta del patrimonio storico, ha sottolineato l’Ing. Moretti, che sarà alimentata anche dal rinnovamento del materiale rotabile storico ed in particolare degli elettrotreni Arlecchino (nuovamente in servizio dal settembre 2018) e dal Settebello (nel 2020). E’ stato giustamente ricordato come il famoso treno proiettile Shinkansen giapponese degli anni ’60 si sia inspirato alla tradizione italiana nella costruzione degli elettrotreni fin dagli anni ’30 (ETR 200, anch’esso in prospettiva di recupero oltre che dalle locomotive ad alta velocità E 444, n.d.r.).
La Fondazione ha previsto che la riscoperta del passato è un’occasione anche per immaginare il futuro: il restaurando Settebello del 1950 avrà due carrozze (6 e 7) che saranno oggetto di un retrofitting innovativo, promosso attraverso un concorso aperto ai giovani designer, per immaginare il trasporto del 2050 unendo cento anni di industria ferroviaria italiana.
Per le infrastrutture dopo il Museo di Pietrarsa (riqualificato con 17 milioni di euro) la Fondazione, con l’apporto del Mibact, ha avviato il recupero del complesso asburgico rappresentato dal Museo ferroviario di Trieste (5 milioni di euro).
Per quanto riguarda gli archivi prosegue l’opera di conservazione e valorizzazione e presto si immagina di aprire nelle grandi stazioni delle postazioni multimediali che possano raccontare ai viaggiatori di oggi il mondo ferroviario di ieri.
Il Ministro Franceschini ha giustamente evidenziato che non era affatto scontato di immaginare il salvataggio dell’importante patrimonio ferroviario, a partire dal 2013 con la costituzione della Fondazione e, caso unico, la diretta partecipazione in essa del Mibact. Il Ministro ha voluto ricordare un viaggio storico effettuato nella Val d’Orcia sulla linea Asciano–Monte Antico con gli ambasciatori internazionali del turismo, che ha fatto comprendere a tutti le potenzialità di questa importante risorsa: un’ “altra velocità”  che si sposa anche con lo slow food gastronomico.Fondazione-Mibact-Roma-2018-02-08-DOttaviLuigi-a_tuttoTRENO_wwwduegieditriceit
Degna di nota, secondo il Ministro, è una rivisitazione della normativa sui vincoli che si deve estendere anche alla tutela del materiale storico e delle linee ferroviarie andando oltre la conservazione statica perchè è solo attraverso l’esercizio che si può correttamente valorizzare e preservare il patrimonio: è stata quindi ricordata l’esperienza del museo di Trieste che si candida ad essere una stazione-museo “viva” con materiale rotabile in servizio.
Al fine di poter creare un museo diffuso del patrimonio ferroviario è anche importante un’attenta riflessione prima di dismettere le linee ferroviarie atteso che anche la ciclabilità può essere esercita mantenendo il binario come dimostra il progetto “velorail” diffuso in Francia e che attraverso le linee guida ANSF potrà diventare realtà anche in Italia.
Il 2019 rappresenterà l’anno del turismo lento in Italia e sono in corso numerose iniziative per consolidare ed aumentare significativamente questa “nuova” modalità di trasporto ferroviario, non solo attraverso i convogli turistici d’epoca ma anche con materiale rotabile panoramico di nuova generazione come accade in Svizzera (Glacier Express n.d.r.).
In conclusione è stato profuso un ringraziamento al “motore” della Fondazione, rappresentato dal Direttore Generale Ing. Luigi Cantamessa, ai suoi collaboratori ed a tutte le associazioni di appassionati che operano sul territorio dove si sta immaginando di sviluppare un miglior raccordo anche con le soprintendenze locali per valorizzare il patrimonio architettonico del novecento e dell’architettura ferroviaria, in particolare legata all’ing. Angiolo Mazzoni.
Tra i rappresentanti in sala del mondo dei beni culturali si è percepita una bella sensazione: quella è di essere sul giusto binario per l’ottimo compromesso tra esigenze di conservazione e di valorizzazione in chiave turistica del  patrimonio ferroviario italiano anche sotto il profilo di equilibrio economico delle iniziative intraprese. Forse tra qualche anno i turisti stranieri potranno optare per viaggiare tra le capitali dell’arte scegliendo tra l’Alta Velocità dell’ETR400 e “l’altra velocità” dell’ETR300 ed è anche possibile immaginare un treno notturno d’epoca tra i musei di Napoli Pietrarsa e Trieste Campomarzio. A cura di Luigi D’Ottavi

 

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