Bolzano – Mercoledì 20 marzo alle 10.30 viene inaugurata nell’atrio della stazione di Bolzano la mostra “L’era del treno a Bolzano” con gli interventi di Luis Durnwalder, Presidente Provincia Autonoma di Bolzano, Carlo De Vito, A.D. Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane), Gerhard Brandstätter, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Rudi Rienzner, Presidente Curatorium Beni Tecnici Culturali e Wittfrida Mitterer, Curatorium Beni Tecnici Culturali. Si tratta di 10 pannelli di immagini, in parte inedite, corredati da testi e disegni, che rappresentano il volto più e meno giovane di una stazione che nel corso degli anni ha vissuto il passaggio di migliaia di locomotive e di viandanti e che ripercorre oggi le sue varie tappe, dalla culla al restyling. Progetti originali del 1859, pezzi di cronaca e di comunicati stampati nei giornali del tempo, foto e litografie d’epoca documentano i lavori realizzati nel tracciato della ferrovia del Tirolo del Sud tra Verona e Bolzano. La mostra svela, con i disegni originali scomparsi ma poi ritrovati nell’Archivio di Stato di Vienna, le varie fasi attraverso cui ha preso forma la stazione di Bolzano fino a giungere alle visioni futuristiche: dalla testimonianza storica sulla tratta della ferrovia realizzata nel 1859 da progetti di Alois (Luigi) von Negrelli fino al progetto rivoluzionario di Boris Podrecca, che sui 37 ha dell’areale ferroviario prevede addirittura un nuovo pezzo di città. L’edificio attuale della stazione consente una chiara lettura dell’evoluzione della struttura rispetto all’impostazione architettonica originale. Riadattata più volte per affrontare le diverse esigenze del traffico ferroviario e sostenere la crescente mobilità, ha visto la realizzazione della ferrovia per Merano nel 1881, della ferrovia dell’Oltradige nel 1898 e l’estensione a scalo merci. Non ha mai visto luce il pianificato studio di un ampliamento di vasta portata progettato nel 1909, quando direttore dell’Ufficio Tecnico comunale di Bolzano era Gustav Nolte. L’aspetto odierno della stazione, le è stato conferito nel 1928, durante il periodo fascista, dal progetto dell’architetto romano Angiolo Mazzoni. Una firma importante cui rendono merito i premurosi lavori di recupero architettonico e riqualificazione funzionale, realizzati da Centostazioni (Gruppo FS Italiane), iniziati nel 2004 e conclusi nel 2011. Con la mostra si è ricercato nel passato per leggere il presente e guardare al futuro ed aprire così una finestra sugli scenari prossimi che, puntando alla tutela dell’edificio storico, muteranno comunque l’intero areale ferroviario. Nella trasformazione è prevista la realizzazione di un centro intermodale e di un nuovo quartiere orientati all’ottimizzazione degli spostamenti pedonali e dei mezzi pubblici. La mostra è stata ideata da Witti Mitterer, responsabile del Kuratorium für technische Kulturgüter / Curatorium Beni Tecnici Culturali, con il patrocinio di RFI e Centostazioni, società del Gruppo FS Italiane, Comune di Bolzano (Ufficio Mobilità), Provincia Autonoma di Bolzano e la Fondazione Cassa di Risparmio. Fonte Curatorium Bolzano
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