Venezia, 11 gennaio 2018 – È stato firmato questa mattina, a Palazzo Balbi a Venezia, il contratto tra Regione Veneto e Trenitalia, che prolunga il servizio dell’impresa ferroviaria del Gruppo FS Italiane sul territorio veneto fino al 2032 (10+5 anni). Alla presenza del Presidente della Regione Luca Zaia, dell’Assessore ai Trasporti Elisa De Berti, del Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio e di Renato Mazzoncini e Orazio Diacono (rispettivamente AD di FS Italiane e di Trenitalia) si è così formalmente ufficializzato il rinnovo dell’accordo, partito già dal 1° gennaio scorso, per un valore totale di 4,4 miliardi di euro tra contratto di servizio, nuovi treni e infrastrutture. La Regione Veneto è la prima in Italia e chiudere la partita con Trenitalia tramite affido diretto. E, sebbene il costo del Contratto di Servizio rimanga in linea con quelli degli scorsi anni (attualmente 150 milioni/anno circa per 700 treni/giorno), grazie alla contrattazione (e al maggior numero di anni di contratto) si è potuto investire maggiormente nell’acquisto di nuovi convogli: in regione arriveranno quindi, a partire dalla fine del 2019-inizio 2020, i primi dei 47 Rock (Hitachi) e 31 Pop (Alstom) ordinati, che permetteranno un sostanzioso svecchiamento del parco rotabile veneto, che attualmente ha un’età media di 16,3 anni e che si ridurrà a 6,2 nel 2021 e sotto a 5 nel 2026. Complessivamente saranno 110 i treni “nuovi”, contando anche i 24 Vivalto e i 9 Swing arrivati negli ultimi anni. Previsto quindi un aumento del numero di viaggiatori –la vera “mission” del Gruppo secondo Mazzoncini–, puntando ai 200.000 viaggiatori/giorno (attualmente stimato sui 150.000).
L’affidamento diretto a Trenitalia (per i 10+5 anni), si è voluto precisare, è previsto dalla normativa europea, che permette di non istituire la gara d’appalto per l’affido di servizi che si concludano entro il 2034. La negoziazione instaurata (prevista anch’essa dal regolamento europeo) tra l’impresa ferroviaria e la Regione, precisa l’ing. Mazzoncini, ha comunque permesso a quest’ultima di “strappare” un prezzo simile a quello ottenuto in Emilia Romagna, dove la Regione ha invece indetto la gara e assegnato il servizio a Trenitalia.
Gli investimenti (1 miliardo complessivamente) riguardano i nuovi treni (~ 700 milioni), revamping di quelli vecchi (~ 59 milioni), gli impianti di manutenzione (~ 60 milioni), tecnologie e informatica (~ 14 milioni), manutenzioni cicliche (~ 248 milioni).
Riguardo al Contratto di Servizio, in attesa dei nuovi convogli, verranno effettuati solo lievi aggiornamenti e miglioramenti, mentre con l’immissione in servizio di ROCK e POP, e la contestuale attivazione dell’elettrificazione su quasi tutte le linee venete, gli orari, le frequenze e i tempi di percorrenza subiranno importanti modifiche. La Regione inoltre intende valutare la possibilità di differenziare il prezzo degli abbonamenti a seconda del reddito dei pendolari, in modo da favorire le fasce meno abbienti.
Sul fronte infrastrutturale, oltre alle già citate elettrificazioni delle linee, è confermato l’accordo con RFI (sottoscritto alcuni mesi fa) per la soppressione di 84 passaggi a livello e l’apertura dei cantieri della Brescia–Verona (1° semestre dell’anno); l’ing. Mazzoncini prevede l’apertura dei cantieri anche per la Verona–Vicenza entro l’anno, conferma il progetto per la bretella Mestre–Aeroporto (anche se non vedrà la luce prima di 4-5 anni), mentre la Regione conferma l’ormai prossima apertura della conferenza dei servizi per le varianti della ferrovia delle Dolomiti. A cura di Andrea Camatta
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