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Napoli, 25 luglio 2024 – Sono sostanzialmente terminati i lavori per la realizzazione della stazione “Centro Direzionale” della Linea 1 della Metropolitana di Napoli gestita da Azienda Napoletana Mobilità (ANM), mentre sono in corso tutte le procedure delle prove tecniche e dei collaudi propedeutici alla procedura per il rilascio, da parte della ANSFISA dell’autorizzazione per la messa in servizio della stazione (AMIS).
L’apertura all’esercizio della stazione “Centro Direzionale” avverrà congiuntamente alla messa in servizio dell’altra costruenda stazione, denominata “Tribunale” e della corrispondente tratta tra quest’ulrtima stazione e “Garibaldi”, attuale capolinea della tratta già in esercizio dal 2 dicembre 2013 (vedi blog TT del 9 dicembre 2013). Ciò potrà avvenire presumibilmente, in pendenza dell’esito positivo delle procedure ANSFISA, tra la fine di quest’anno e i primi mesi del 2025.
Segnaliamo che attualmente i treni in servizio, giunti al capolinea di “Garibaldi”, effettuano l’inversione di marcia utilizzando l’asta di manovra che si trova a circa 1.500 metri dalla stazione di “Garibaldi”, in prossimità della stazione del “Centro Direzionale”,  e che per raggiungere tale impianto, posto a quota circa +3.00 metri,  i convogli affrontano una rampa in ascesa compresa tra il 35 ed il 55 per mille. Pertanto, con l’apertura della nuova tratta “Garibaldi”, “Centro Direzionale” e “Tribunale”, l’inversione di marcia dei treni verrà effettuata utilizzando una nuova comunicazione di deviatoi posta nei pressi de nuovo capolinea “Tribunale” .
La nuova stazione “Centro Direzionale” sarà un importante nodo di interscambio in quanto consentirà agli utenti del trasporto pubblico, tra l’altro, di poter effettuare il trasbordo con i treni delle linee Vesuviane dell’EAV (Napoli–Nola–Baiano e Napoli–Volla–San Giorgio a Cremano) nonché di poter utilizzare i parcheggi auto pubblici già presenti nel distretto del Centro Direzionale di Napoli.
La stazione “Centro Direzionale” è stata progettata da Benedetta Tagliabue – EMBT Architects, uno studio di architettura riconosciuto a livello internazionale fondato nel 1994 a Barcellona dall’associazione tra l’architetto spagnolo Enric Miralles (1955-2000) e l’architetta italiana Benedetta Tagliabue.
La stazione “Centro Direzionale”, insieme alla costruenda stazione “Tribunale” progettata dall’architetto ticinese Mario Botta, è una delle stazioni sotterranee più superficiali della Linea 1 della metropolitana di Napoli.
Il progetto architettonico della nuova stazione è caratterizzato, all’esterno, dalla presenza di una grande copertura a volte realizzata strutturalmente in legno lamellare, ispirata alle volte sotterranee della Piscina Mirabilis, sito archeologico romano che si trova nel comune di Bacoli, nell’area dei Campi Flegrei, originariamente costruita in Epoca Augustea (27 a.C – 14 d.C) quale cisterna di acqua potabile per il rifornimento delle navi della marina militare romana di stanza nel porto di Miseno.
La copertura in legno lamellare copre l’atrio di accesso della nuova stazione che consentirà anche, come già accennato, di accedere alla omonima stazione EAV delle Linee Vesuviane, venendo così a configurare una grande piazza coperta a disposizione anche dei cittadini.
Il piano banchine di accesso ai treni è invece caratterizzato, architettonicamente, dall’utilizzo dei rivestimenti metallici delle pareti e delle controsoffittature dipinte nei quattro vivaci colori tipici degli affreschi delle dimore pompeiane visibili negli scavi archeologici di Pompei. Un ulteriore richiamo agli scavi archeologici è dovuto alla presenza, lungo le pareti dei diversi ambienti della stazione, delle sagome stilizzate delle figure presenti nel sito archeologico della Villa dei Misteri a Pompei.
L’intervento della stazione “Centro Direzionale” ha riguardato anche la riqualificazione esterna per concorrere al rilancio del Centro Direzionale con un nuovo impianto di illuminazione.
L’infrastruttura è costata complessivamente 43 milioni di euro, di cui 20 per le opere civili, 9 per gli impianti, 7 per le finiture e altrettanti per la sistemazione delle aree esterne. Le risorse impiegate sono ripartite tra finanziamenti del Comune di Napoli, Fondi Sviluppo e Coesione 2007-2013, fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e mutuo con Cassa Depositi e Prestiti.
A cura di Antonio Bertagnin

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