Roma 31 gennaio 2014 – Le imprese ferroviarie aderenti all’ASSTRA - che gestiscono il trasporto regionale passeggeri e merci in Italia – non possono reggere ad un aumento dei loro costi per accedere all’infrastruttura ferroviaria nazionale. Queste imprese , già colpite duramente dalla crisi economica, non possono pagare di tasca loro una decisione dell’Autorità dell’Energia Elettrica , che di punto in bianco ha aumentato il costo dell’elettricità per l’infrastruttura ferroviaria, ma soprattutto ha ridisegnato in modo unilaterale il quadro delle esenzioni per questo tipo di costi”
E’ con questo grido di allarme che le imprese ferroviarie denunciano le conseguenze disastrose per tutto il sistema del trasporto pendolare e merci regionale della delibera n. 641 del 27/12/2013 dell’Autorità elettrica. Con questa delibera si è determinata una importante riduzione della quota di esenzione del sistema ferroviario infrastrutturale dalla partecipazione al finanziamento degli oneri generali del sistema elettrico. Questa riduzione delle esenzioni genera dei costi che RFI ribalta a sua volta sulle imprese ferroviarie
“Continuare a fare scelte che vanno nel senso opposto alla salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità sociale ed economica, è un fatto inaccettabile e che rischia di provocare danni incalcolabili” per questo le imprese ferroviarie accompagnano la loro vibrante protesta alla richiesta dell’immediato ripristino della situazione antecedente la delibera dell’Autorità.
La stangata preannunciata e rigirata da RFI alle imprese ferroviarie è di 7,5 milioni di euro per il solo primo trimestre 2014, pari a 25 milioni di euro su base annua, peggio di una scossa elettrica mortale per il trasporto su ferro del Paese. Fonte ASSTRA
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