Pietrarsa 8 agosto 2013 – Prosegue con successo l’utilizzo del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, recentemente entrato a fare parte del patrimonio della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, quale prestigiosa location per eventi ed importanti manifestazioni culturali.
Dopo aver ospitato dal 4 al 23 giugno scorso ben 27 spettacoli teatrali nell’ambito della rassegna internazionale “Napoli Teatro Festival”, il 6 agosto il Museo di Pietrarsa è stato la sede della manifestazione intitolata “PietraArsa 1863” nel 150° anniversario dell’eccidio, avvenuto il 6 agosto 1863, di alcuni operai del Real Opificio borbonico da parte delle truppe militari nel neonato stato italiano durante una manifestazione di protesta operaia.
L’iniziativa ha voluto ricordare una pagina di storia dimenticata della nostra nazione : la storia di una protesta per il lavoro in un epoca in cui non esistevano ancora né sindacati né leggi che tutelassero i diritti dei lavoratori.
Fin dal 1843, alcuni anni dopo l’inaugurazione della prima ferrovia italiana, la Napoli – Portici, avvenuta nel 1839, lo stabilimento produceva locomotive e riparava materiale ferroviario. Lo stabilimento fu voluto da Ferdinando di Borbone “perché del braccio straniero a fabbricare le macchine mosse dal vapore il Regno delle Due Sicilie più non abbisognasse”.
Dopo l’Unità di Italia del 1861, la siderurgia del nuovo regno, oltre al sito di Pietrarsa, aveva nello stabilimento dell’Ansaldo di Genova un ulteriore polo produttivo.
La scelta su quale conservare come industria di Stato cadde sull’Ansaldo e per Pietrarsa fu una condanna inesorabile. Si decise una veloce dismissione, con la cessione dell’impianto a un privato che, per risparmiare, chiuse la scuola d’arte per la formazione degli operai, aumentò le ore di lavoro e licenziò. Dapprima si impegnò a mantenere almeno 800 operai dei 1050 di un anno prima, ma poi nell’estate del 1863 annunciò che non avrebbe potuto mantenere i suoi impegni e scattarono i licenziamenti. Davanti alla protesta degli operai furono allertati i bersaglieri.
I rapporti ufficiali parlarono di minacce, insulti ai bersaglieri, ma la reazione fu assai violenta: una carica alla baionetta e poi spari alla schiena sui fuggitivi. Il risultato : quattro morti e dieci feriti tra gli operai.
La manifestazione del 6 agosto , organizzata dal “Circolomassimo” ha avuto il patrocinio dei Comuni di Napoli, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco e della Municipalità napoletana di San Giovanni a Teduccio, e la partecipazione dei sindacati CIGL, CISL,UIL FIOM,UGL e della Federconsumatori. L’evento ha fatto anche parte del calendario delle manifestazioni culturali dell’ “Estate a Napoli” ed ha registrato una foltissima presenza di pubblico.
Il programma della manifestazione è iniziato alle ore 18 con la visita dei padiglioni del Museo Ferroviario ed è proseguito, nei piazzali esterni del museo caratterizzati da uno splendido panorama del golfo di Napoli al tramonto, con l’esposizione e la degustazione dei prodotti tipici alimentari campani e con una mostra estemporanea di pittura . Successivamente è stata deposta una corona al monumento dei caduti di Pietrarsa posizionato all’ingresso del padiglione “A” – ex montaggio locomotive.
Alle ore 21 si è poi tenuta, sempre nei piazzali esterni del museo, una rappresentazione teatrale dedicata agli eventi che hanno portato alla repressione con la forza pubblica della protesta operaia.
Ben vengano queste iniziative che coinvolgono ampie fasce di pubblico, richiamate anche dalla particolare bellezza del contesto ambientale e paesaggistico del Museo di Pietrarsa, e che consentono di valorizzare e preservare l’inestimabile patrimonio storico, tecnico, ingegneristico e industriale delle ferrovie italiane. Ci auspichiamo che la Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane
possa in futuro incrementare con ulteriori iniziative ed opportunità il processo di valorizzazione del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa.
A cura di Antonio Bertagnin
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