Romano d’Ezzelino, 18 novembre 2023 – Dove la pedemontana del Grappa degrada verso la pianura bassanese, dal 28 Ottobre al 26 Novembre, in una vecchia fornace dei primi anni del Novecento, finemente restaurata e valorizzata, ha avuto luogo una curiosa e originale rassegna ferroviaria: “Treni in Mostra a Romano d’Ezzelino”. Tantissimi cimeli, diorami, plastici immagini e documenti d’epoca, hanno raccontato al variegato pubblico che l’ha percorsa, a tanti studenti delle Scuole del comprensorio, una storia affascinante di treni e ferrovie d’altri tempi.
Una mostra organizzata dall’Associazione Storico Tecnica e culturale “Bianchi-Servettaz 1883” che, grazie agli ideatori Flavio Giacometti e Cristian Rossi che hanno costruito un percorso didattico e, quasi museale, ha saputo trasmettere al visitatore quel fascino oramai passato di uomini e treni.
La mostra è stata inaugurata dal Presidente di Fondazione FS Mons. Professor Liberio Andreatta, da molte autorità del territorio, dai delegati RFI e Trasporto Regionale Veneto, dalla sezione CIFI di Venezia nonché dalla Polizia Ferroviaria compartimentale che ha partecipato con uno stand espositivo e didattico sia la prima che l’ultima giornata di apertura. Un viaggio creato su misura non solo conoscitivo, ma istruttivo in cui la ferrovia si è fatta scoprire nei suoi vari aspetti, partendo da un viaggio immaginario in cui il viaggiatore visitatore, è stato trasportato nel tempo tra i moltissimi cimeli ed oggetti di lavoro gentilmente concessi da associazioni, privati e collezionisti che hanno condiviso la passione mettendo a disposizione molto materiale. Al piano inferiore, tanti diorami e plastici dei più importanti gruppi ferromodellistici del Veneto, da quello che riproduce la linea del Cadore del Gruppo Trevigiano, al diorama di Fervi dei modellisti vicentini, i bei diorami delle secondarie e concesse del Gruppo Mestrino e da molte realizzazioni anche originali amici che hanno offerto al pubblico le belle opere d’arte raffinate ed originali come il diorama di una stazione italiana costruita con mattoncini Lego.
Al piano superiore l’esposizione si è fatta racconto partendo proprio da una vecchia biglietteria all’ufficio del Capostazione in cui telefoni e telegrafi risuonavano quel tempo passato di squilli e ticchettii; lampade e vecchi segnali tra petrolio e carburo hanno illuminato i tempi di quella fioca luce dei treni e dei vecchi segnalamenti. Suggestiva la riproduzione di uno scompartimento di carrozza cento porte e la cabina di una macchina a vapore che hanno stupito i tanti curiosi tra vecchie panche in legno e manometri d’ottone. Il lusso e l’eleganza di treni internazionali con carrozze CIWL del famoso Venice Simplon Orient Express, tra tazzine e servizi da tavolo di carrozze ristorante hanno fatto da cornice a quell’intrigante epopea di viaggi per pochi che hanno suggestionato scrittori e poeti, artisti e politici. Un angolo indimenticabile tra quei cimeli da viaggio che ha travolto tutti ospitandoli per l’occasione su quei vecchi binari tra Oriente e Occidente. Non sono mancati i ricordi di guerre trascorse con modelli eccezionali e finemente ricostruiti di treni armati in ottone in scala 1/45 da Giordano Bruno da Rovereto, i modelli in ottone del vecchio macchinista Nazario Bobbo e tantissimi documenti d’epoca ottocenteschi di ingegneri e architetti di strade ferrate. Non sono mancati i riferimenti all’opera del personale dei Servizio Lavori con antichi trapani e sega rotaie non dimenticando quell’emancipazione femminile raccontata dalle vecchie casellanti. Infine tra le tantissime copertine originali del vicentino Achille Beltrame che hanno raccontato la lunga cronaca ferroviaria raffigurata nei raffinati disegni che, per gran parte del Novecento, hanno riempito il famoso settimanale, una collezione di primordiali trenini Conti, Rivarossi e Lima che hanno fatto sognare i bambini del dopoguerra. Al centro della mostra, nella galleria della fornace, lo spazio riservato alla Fondazione Ferrovie dello Stato ha saputo incuriosire migliaia di visitatori che hanno apprezzato una meravigliosa storia italiana fatta in 10 anni di lavoro per il rilancio turistico con treni storici sulla rete FS e sui binari del tempo da Nord a Sud e nuovi prodotti per viaggi a lunga percorrenza. Infine, un pezzo di notevole importanza, ha incuriosito tutti raccontando quel Risorgimento italiano. Il frammento della prima rotaia della ferrovia da
Napoli a Portici, gentilmente concessa dal Museo ferroviario di Signa (FI), è stato sicuramente il cimelio dei cimeli, un tassello importante insieme alla riproduzione della Bayard e di quei documenti che hanno, da Cavour a Cattaneo, testimoniato il treno italiano nel suo continuum storico. Per concludere, l’organizzazione di un concorso scolastico e il coinvolgimento di moltissime scuole hanno permesso che la storia ferroviaria si sia amalgamata alla programmazione educativa delle scuole primarie e secondarie con risultati davvero sbalorditivi in cui il treno è stato e sarà sempre il treno! Comunicato Associazione Bianchi Servettaz
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