Trovata soluzione parziale per contratto autoferrotranvieri. Appello dell’ASSTRA a prossimo Governo: sdoganate bus, tram, metro del paese. Alle regioni: basti tagli indiscriminati al trasporto pubblico locale.
“Siamo molto soddisfatti per l’accordo sottoscritto ieri al ministero del lavoro che riguarda 116.000 addetti del trasporto pubblico locale. Con questo accordo è stata data stabilità ai risultati parziali e comunque importanti, che abbiamo raggiunto fino ad oggi dopo mesi di duro confronto per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri ,un rinnovo portato avanti grazie all’impegno infaticabile e coerente del vice ministro Martone”.
Così si esprime Marcello Panettoni, presidente dell’ASSTRA, l’associazione che riunisce le imprese di trasporto pubblico locale in Italia, all’indomani dell’Accordo parziale per il rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri, scaduto nel 2007, sottoscritto ieri al ministero del lavoro dalle organizzazioni datoriali ASSTRA, ANAV e dalle organizzazioni sindacali di categoria.
“Si tratta di un rinnovo difficilissimo da farsi per un settore stremato dalla crisi economica che si è abbattuta su di esso sotto forma di pesantissimi tagli alle risorse regionali – spiega Panettoni, che prosegue – I 15 milioni di cittadini che ogni giorno usano i mezzi pubblici in tutt’Italia hanno già patito le conseguenze di questi tagli soprattutto in alcune regioni. In questi momenti così difficili per il Paese e non solo per il trasporto pubblico locale è essenziale dare prova di massima responsabilità ed anche buona volontà. Le aziende del trasporto pubblico locale (TPL) lo hanno fatto ieri, impegnandosi a pagare una somma forfettaria per gli anni pregressi trascorsi senza contratto (700 euro di una tantum per gli anni 2009-2011 salvo conguaglio in occasione della stipula definitiva del contratto) a fronte dell’ applicazione immediata di quelle norme contrattuali già negoziate che assicurano più produttività nel lavoro e maggiori ricavi grazie alla norma anti evasione. Ma la strada per uscire dal corto circuito della crisi e della stabilità del lavoro non è finita. Il negoziato riprende il prossimo 2 maggio e una conclusione positiva potrà essere trovata solo nel segno del massimo sforzo per ridare efficienza ed anche slancio ad un settore che è il perno della mobilità e della sostenibilità sul territorio. Bisogna far uscire il TPL dall’angolo del dimenticatoio in cui l’indifferenza della politica lo ha relegato da quasi 20 anni dando al sistema e ai cittadini quelle risposte concrete e serie che il settore aspetta da troppo tempo. Questo è l’appello forte e chiaro che lanciamo al prossimo governo, con la speranza che ci sia prestissimo una guida per il Paese . E in modo altrettanto chiaro diciamo alle regioni che se continueranno a sottrarre risorse ai trasporti locali – per esempio destinando ad altre voci la somma mancante al completamento del Fondo Nazionale Trasporti pari a circa 1,5 miliardi di euro – il sistema salterà in aria a macchia di leopardo, e allora ci saranno cittadini di serie a o b, a seconda che vivano in regioni con o senza mobilità collettiva. Fonte ASSTRA
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