Busitalia-presentazioneServiziFAST-Roma-2017-07-13-fotoLivieri-LaPresse-FSItaliane-_EP2799_12_tuttoTRENO_wwwduegieditriceitRoma, 14 luglio 2017 – Roma Tiburtina, portale AV della Capitale, ha ospitato ieri 13 luglio due importanti eventi nazionali e si è, nei fatti, candidata a diventare nei prossimi anni un importante polo di sviluppo per la mobilità strategica e la rigenerazione urbanistica, grazie al ruolo di proponente del Gruppo FS Italiane.
Nel convegno svoltosi nell’auditorium sito ad est della stazione (area Pietralata) si è parlato di lunga percorrenza bus alla presenza di Renato Mazzoncini, AD e DG di FS, Giuseppe Catalano, ora responsabile della rinnovata struttura tecnica di missione del MIT, Andrea Camanzi, Presidente ART ed i vertici delle società Busitalia.
L’ing. Mazzoncini ha illustrato la recente acquisizione della società calabrese Simet (attiva dal 1946) e la nascita della società operativa Busitalia FAST.
Secondo l’AD l’aumento in Italia del 20% di passeggeri negli ultimi mesi della lunga percorrenza su gomma coincide con il trend europeo: particolarmente in Germania, nonostante una ferrovia capillare, il business sta crescendo rapidamente (l’operatore Flixbus ha conquistato il 7% del settore); ciò anche grazie alla possibilità di accesso gratuito alle autobahn tedesche sul quale il vertice di FS ha auspicato una “riflessione regolatoria” anche in Italia. Un fattore di successo è rappresentato non solo dalla rete tradizionale delle DB (dove occorrono ancora 6 ore tra monaco e berlino, con livelli tariffari molto alti) ma anche grazie alla flessibilità di impiego e capillarità delle flotte su gomma.

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Significativi anche i dati degli operatori privati in Italia: rispetto ad NTV (12 milioni di passeggeri) Flixbus ha ottenuto in pochissimi anni e con investimenti assai meno significativi la metà dei risultati in termini di traffico (quasi 3 milioni di passeggeri). Un settore ad alta crescita dove il Gruppo FS è certamente new comer e non incumbent.
Il nuovo direttore della STM del MIT, Catalano, ha illustrato la nuova missione della struttura ministeriale più deputata alla programmazione della mobilità secondo una visione globale non limitata alle sole reti e dove si inizia a tener conto del numero dei passeggeri serviti dai diversi operatori del trasporto.
Ciò nell’ottica di raggiungere l’obiettivo della sostenibilità economica ed ambientale attraverso tre leve: la competizione, anche multimodale, intesa come strumento e non fine; lo sviluppo sulle c.d. smart roads (è in arrivo un decreto ministeriale) e l’accessibilità alle grandi aree urbane (sfide da attuare anche secondo i piani della mobilità strategica delle singole regioni “no pums no party”); semplificazione del contesto autorizzatorio attraverso modifiche normative in grado di superare il vincolo anacronistico secondo cui il trasporto a lunga percorrenza è possibile solo se riguarda almeno tre regioni.
In tale ottica fondamentale è il ruolo dell’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) per evitare sovrapposizioni con il TPL. E’ quindi necessario non solo rivedere le modalità di accesso alle procedure concorrenziali dei singoli raggruppamenti ma anche risolvere i problemi di accessibilità nelle stazioni multimodali dei grandi centri metropolitani.
Il Presidente dell’ART Camanzi ha rivolto un plauso alla visione strategica di FS coerente con il proprio disegno industriale ed ha ritenuto fondamentale l’identificazione chiara del mercato di riferimento della lunga percorrenza stradale dove il legislatore potrebbe superare il limite normativo delle tre regioni per guardare ad altre caratteristiche qualificanti il servizio liberalizzato (es. distanze e soste secondo il modello francese).
In tale contesto ha evidenziato come potrebbe aprirsi una riflessione tra servizi di mercato accessibili nella lunga percorrenza e servizio universale sussidiato dallo Stato. L’ART si impegnerà a vigilare sul tema dell’accesso alle autostazioni vicino alle stazioni ferroviarie in modo da sviluppare un settore oggi segmentato.

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Nel piazzale stradale della stazione è stato presentato il nuovo parco Busitalia FAST, dotato di autobus realizzati su piattaforme Mercedes e Van Hoos e dotate di servizi per lunga percorrenza (sedute reclinabili, prese di ricarica, wifi e toilette).
Nella stessa giornata, sempre ad est della stazione Tiburtina, è stata inaugurata la nuova sede di BNP Paribas, in grado di ospitare fino a 3500 persone, grazie allo sviluppo urbanistico del Gruppo FS nelle aree valorizzate dello ex scalo merci.
Tali eventi lasciano intendere che nei prossimi anni la stazione possa finalmente diventare un polo sinergico tra le diverse modalità di trasporto in grado di divenire l’accesso orientale privilegiato della città di Roma, sviluppo che sarà assicurato anche dal ridisegno delle aree derivanti dallo smantellamento della vecchia tangenziale stradale ad ovest e dall’implementazione dei collegamenti metropolitani. Per la città di Roma si tratta di una sfida importante per garantire l’ultimo miglio di accesso alla città. Anche per FS sarà altrettanto strategico individuare i tratti distintivi con i servizi universali su ferro a lunga percorrenza (IC e ICN), recentemente rinnovati con il sostegno finanziario del MIT; ciò al fine di evitare una cannibalizzazione domestica, grazie alla concorrenza in house del trasporto su gomma.
In tale ottica sarà importante, anche per l’ART, vigilare adeguatamente non solo sulla sostenibilità economica ma anche ambientale dei servizi su gomma rispetto alla modalità ferroviaria che, pur scontando una mancanza di flessibilità, vanta ancora efficienza e comfort di marcia difficilmente raggiungibili se adeguatamente valorizzate come sosteneneva il compianto architetto Giovanni Klaus Koenig.
Sul lato di accesso alle infrastrutture delle autostazioni sarà interessante vedere se l’autorità di regolazione imporrà o meno condizioni di accesso eque e non discriminatorie al pari della modalità ferroviaria. A cura di Luigi D’Ottavi

 

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